Il pregiudicato Giuseppe Canale, di classe 1997, venne ucciso il 12 agosto 2011 alle ore 15:00. Canale era appena uscito dal bar di passo Coracciolo. Ad attenderlo c’erano armati di pistola due killer in sella ad un ciclomotore. Canale, accortasi di loro e delle strane intenzioni, iniziò una disperata fuga a piedi lungo via Anita Garibaldi. Accidentalmente, dopo 50 metri cadde e raggiunto dai due killer, venne freddato con un colpo di pistola che gli aveva sfigurato il volto. Subito dopo iniziarono le indagini, e i Carabinieri inquadrarono subito l’episodio come delitto di ‘ndrangheta. L’ipotesi era che, il commando fosse composto da due giovani assoldati dalla cosca Gallico, provenienti dal vibonese, per un prezzo che si aggirerebbe tra i 10 e i 14mila euro. Finalmente oggi è stata fatta piena luce sull’ombra oscura del delitto. I due giovani ipotizzati si chiamano Nicola Figliuzzi e Cristian Loiello, entrambi di 27 anni e già coinvolti nella faida tra la famiglia Patania di Stefanaconi e il gruppo dei Piscopisani, incastrati grazie alle ‘cantate’ di Arben Ibrahimi e Vasui Beluli, che arrivati dall’Est, erano stati ingaggiati dai Patania per ammazzare i Piscopio, rivali da sempre. Secondo gli inquirenti, Canale fu ucciso in risposta all’omicidio di Domenico Chirico, avvenuto il 20 settembre 2010, insomma una specie di regolamento di conti, come riportano numerose intercettazioni. Stando alle ricostruzioni, Filippo Giordano, Domenico Marcianò e Sergio Iannò, considerati appartenenti alla cosca “Condello-Chirico”, sarebbero i mandanti dell’omicidio Canale, mentre Salvatore Callea avrebbe garantito la fuga dei killer a bordo della propria auto, infine Nicola Figliuzzi e Cristian Loiello avrebbero eseguito in pratica l’agguato. Seguendo le indicazioni di un ‘penito’, i militari hanno oggi trovato l’arma del delitto, ovvero una Revolver Colt, calibro 38 special con matricola obliterata (in virtù degli accertamenti del RIS di Messina) presso il parco della Mondialità, a Gallico. Ritrovati anche oltre 200 munizioni, in aggiunta ad un fucile da caccia, una pistola cal. 7,62 e più di 6 ordigni esplosivi artigianali, attualmente sequestrati. Il GIP del Tribunale di Reggio Calabria ha quindi disposto l’applicazione della misura custodiale per: Salvatore Callea di anni 50, Nicola Figliuzzi di anni 27, Filippo Giordano di anni 46, Sergio Iannò di anni 45, Cristian Loiello di anni 27 e Domenico Marcianò di anni 34. Sono ritenuti responsabili dell’omicidio Canale, a vario titolo e di ricettazione, illecita detenzione e porto di armi da fuoco, per agevolare la ‘ndrangheta.
‘Ndrangheta e omicidio Canale: ecco i nomi dei mandanti
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