Funziona così: questi ricevevano una somma di denaro contante da riciclare, che veniva poi inviata tramite una lunga serie di bonifici ad aziente ubicate in Cina.
Da lì, poi, il denaro veniva trasferito (poco a poco, bonifico dopo bonifico) direttamente ai cartelli sudamericani tramite l’impiego di veri e propri agenti residenti all’estero che raccoglievano i soldi per loro conto. Tramite questo sistema sarebbero stati ripuliti almeno 5 milioni di euro.
GLI ARRESTI E I SEQUESTRI
A seguito delle indagini sono state tratte in arresto 41 persone – 37 finite in carcere e tre ai domiciliari – con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga.
Rinvenuti e sequestrati, nel corso delle indagini, 43 chili di cocaina, 44 chili di hashish e sostanze da taglio varie per la preparazione.
Scoperti e sequestrati anche 140 mila euro in contanti (rinvenuti nella disponibilità di un cittadino di nazionalità cinese), 10 mila prodotti contraffatti: si tratta di 3.200 capi di abbigliamento contraffati e 6.800 finti farmaci contro la disfunzione erettile.
Al termine delle attività sono stati anche posti i sigilli a 44 immobili, 17 tra autoveicoli e motocicli, 354 rapporti bancari ed 80 società. L’intero patrimonio sequestrato ha un valore stimato di oltre 50 milioni di euro.
L’operazione – che è ancora in corso con numerose perquisizioni e controlli sul territorio – si è avvalsa, oltre che dell’importante contributo dell’Europol, anche del Departmen of Homeland Security dell’ambasciata statunitense a Roma.