Nel corso della giornata odierna, domenica 19 agosto, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano in collaborazione con i militari della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro e con il coordinamento investigativo della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno eseguito un decreto di «sequestro preventivo» d’urgenza nei confronti di un noto locale di intrattenimento, adibito a discoteca estiva, attivo da tempo nel comune di Corigliano Rossano.Prima di proseguire con la ricostruzione dei fatti appare opportuno precisare che la notizia viene diffusa per garantire le prerogative dell’informazione e nel rispetto dei diritti dell’indagato – ancora da doversi ritenere soggetto alla presunzione di innocenza attesa l’attuale fase del procedimento, le cui responsabilità penali potranno essere acclarate solo attraverso una sentenza divenuta irrevocabile, ndr.Nell’ambito dei controlli effettuati agli stabilimenti ed alle strutture turistico-ricettive è stato effettuato un accesso ispettivo all’interno di quella che è conosciuta come una delle attività di intrattenimento per i giovani più rinomate della fascia jonica calabrese.Un locale di ritrovo notturno particolarmente in voga, dove nelle ultime settimane erano state riscontrate numerosissime presenze di giovani, con conseguenti situazioni delicate dal punto di vista della gestione dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica.L’accesso ispettivo dei Carabinieri e dei militari della Capitaneria di Porto ha permesso di rilevare delle evidenti carenze dal punto di vista autorizzativo e, di conseguenza, delle potenziali condotte irregolari attribuibili al legale rappresentante della società che gestisce il l’attività commerciale, che si sviluppa su di una superfice di oltre 1000 metri quadrati.Sulla base delle informazioni fornite dagli operatori nella relativa comunicazione di notizia di reato e dopo un’accurata valutazione, la Procura della Repubblica di Castrovillari ha disposto il «sequestro preventivo» d’urgenza ritenendo che l’attività di intrattenimento e pubblico spettacolo, pubblicizzata anche attraverso i vari social network, fosse esercitata in assenza delle prescritte autorizzazioni amministrative.