“Il fatto non sussiste”.
Dopo due anni e mezzo di udienze, M.L., assistito dagli avvocati Giuseppe Bruno e Armando Sabato, è stato assolto dal Tribunale di Paola, dalle accuse di minacce ed estorsione a un uomo di Verbicaro di 67 anni.
Gli episodi sarebbero avvenuti tra il giugno 2018 e l’estate del 2019. Per Lamoglie le manette erano scattate nel luglio del 2019, ad opera dei Carabinieri del Comando di Scalea.
Già durante l’udienza che ha portato alla scarcerazione di L., i suoi avvocati difensori avevano messo in evidenza che la presunta vittima, che ha denunciato i fatti agli inquirenti, non era in grado di intendere e di volere e che le dichiarazioni rilasciate non erano attendibili.
I legali hanno dunque continuato su questa strada, con il supporto anche di un’ampia certificazione prodotta dal Cento di igiene mentale di Scalea, che avvalorava la tesi difensiva dell’incapacità della vittima di raccontare in maniera compiuta i fatti.

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