Articolo di Martino Ciano (Border Liber)
Prima o poi qualche sindaco ci casca sempre nella tentazione di “invitare” tutti noi a gustare un sorso d’acqua appena depurata, scevra d’ogni traccia di refluo, ossigenata a dovere con massicce dosi di “prodotti” edulcoranti che ammazzano i batteri fecali. Il tormentone estivo del Tirreno cosentino è questo: assaggiate l’acqua dei nostri impianti funzionanti. A Lourdes si esce asciutti dalle vasche, qualche volta guariti; qui invece sarete colpiti dall’efficienza dei nostri impianti.
Acqua depurata, specialità enogastronomica da inserire nelle brochure nostrane o magari da travasare in boccette da vendere come gadget. Che ne dite, potrebbe essere una specialità da accompagnare con la ‘nduja.
Che belle facce sorridenti fanno alcuni amministratori, mentre loro alzano il calice davanti alla telecamera, invitando con l’occhio lucido, quasi commosso, ad assaporare l’altissima, purissima, fogna distillata. Tutto questo mentre gli scarichi abusivi delle palazzine del disastro speculativo targato anni Settanta/Ottanta continuano a trovar casa tra le azzurre masse d’acqua salata ondeggianti.
Ma quanto è grande il mare del Golfo di Policastro e quante correnti ci sono. Nessuno riesce a tracciare una mappa di queste vie subacquee sulle quali rotolano le defecazioni di grandi e piccini. Ma noi beviamo, brindiamo e spendiamo tutto in puttane, parafrasando Villon, che magari ci dedicherebbe uno stornello sulla purezza delle acque depurate, che lo sono, sia ben chiaro… ma il problema non sta lì.
Spunta qualche parola nuova, un neologismo come collettare, che sembra un modo simpatico per dire mettere al guinzaglio, invece pressappoco vuol dire: allacciare alle fogne gli scarichi lasciati liberi di sputare merda nei terreni. Ma l’origine “ignota” delle anomale macchie marine resterà per quest’anno un mistero da risolvere, anche se qualcosa si preferisce ometterla. Ci godiamo l’ennesimo invito di bere acqua depurata, mentre nuove richieste di grazie e miracoli vengono rivolte a Pelikan, battello spazzamare che ha detronizzato l’antico Poseidone.
Sentiamo già dire: Pelikan, pensaci tu. Salva noi, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.