La Provincia coordinerà il primo tavolo tecnico dei sindaci della costa tirrenica. L’obiettivo è di realizzare finalmente un piano strategico congiunto per il risanamento delle acque marittime.
“Uniti, possiamo!” recita lo slogan del gruppo “Mare Pulito – Salviamo il Tirreno cosentino”, movimento nato con il fine di informare e sensibilizzare la politica e la cittadinanza sulle problematiche delle acque della costa tirrenica. E forse, mai come stavolta, salvare dall’inquinamento il nostro mare diventa davvero possibile. Tutti uniti.
Dall’incontro streaming tenutosi Venerdì 26 febbraio proprio sulla pagina Facebook del gruppo, infatti, si è arrivati a un importante accordo: per la prima volta, la Provincia di Cosenza si farà coordinatrice di un tavolo tecnico a cui siederanno tutti i sindaci dei territori in questione.
L’incontro, coordinato dall’ingegnere Alessandro Ruvio, e a cui hanno partecipato la Regione (con l’ingegnere Giovanni Ioele, responsabile amministrativo del dipartimenti Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità), la Provincia (con il presidente Franco Iacucci) e i rappresentanti di tutti i comuni della costa tirrenica cosentina (ad eccezione di Praia a Mare, Falconara Albanese, San Nicola Arcella e Amantea), si è svolto con toni piacevoli e costruttivi. Non sono mancate le stoccate sulle responsabilità organizzative, in particolare tra Provincia e Regione per quanto riguarda il coordinamento; e tra Regione e comuni per quel che concerne la scarsa iniziativa di quest’ultimi nel richiedere e nello spendere i fondi messi a disposizione, che sono risultati comunque sostanziosi.
Entrando nel vivo del confronto, la maggior parte dei rappresentanti (in particolare quelli di Fiumefreddo, San Lucido e Belmonte) ha difeso i propri impianti di depurazione, sostenendone l’efficienza (ad esclusione dei periodi di elevato afflusso turistico). Altri, invece, hanno parlato dell’avvio imminente dei lavori di ammodernamento (come nel caso di Fuscaldo, Cetraro e Diamante).
“Ma se tutto funziona, così come dite, perché allora il mare è sporco?” è la domanda che si è posto Andrea Caputo, intervenuto in rappresentanza di Mare Pulito (insieme a Luca Boccoli e ad Alessandro Ruvio). E qui qualcosa, nel confronto, anche per via delle imbeccate dell’ingegnere ambientale Italo Romano, sembra affondare il colpo: la mancata separazione tra acque nere e acque bianche, l’assenza di una mappatura degli scarichi abusivi che fluiscono in mare, una gestione poco trasparente sullo smaltimento dei fanghi dei depuratori, sono solo alcuni dei problemi sollevati a cui non si è riusciti a dare risposte convincenti. Insomma, le difficoltà sono diverse, tutte complicate, e risulta chiaro, dunque, che un comune, lavorando singolarmente, anche in buona fede, non ha le risorse per poter sbrogliare una matassa che, oramai, possiamo dirlo, si è troppo ingarbugliata. “L’unica via è un lavoro congiunto con gli altri comuni”, è stato il suggerimento di Renato Rolli, professore di diritto amministrativo presso l’Università della Calabria. Da qui la proposta di Mare Pulito di creare un tavolo di lavoro unico, a cui far sedere tutti i sindaci della costa. La disponibilità immediata di Iacucci per fare da coordinatore al progetto e l’adesione convinta e unanime dei sindaci, hanno spianato la strada all’accordo.
L’obiettivo della collaborazione, alla luce dei problemi individuati, sarà quello di strutturare un piano d’azione comune su tutta l’area costiera, da mettere poi in pratica con il supporto anche della Regione. Il primo incontro di questo tavolo tecnico è già previsto per fine marzo. Sulla pagina Facebook “Mare Pulito – Salviamo il Tirreno cosentino” si potranno visionare tutti gli aggiornamenti che ci saranno di volta in volta.
I partecipanti all’incontro sono stati: Valeria Pizzuti (vicesindaco di San Lucido), Aldo Garritano (assessore e delegato del sindaco di Longobardi), Ugo Vetere (sindaco di Santa Maria del Cedro), Luigi Campagna (consigliere di Grisolia), Vincenzo Montoro (consigliere di Fiumefreddo Bruzio), Giacomo Perrotta (sindaco di Scalea), Massimiliano De Caro (vicesindaco di Acquappesa), Emilio Mantuano (assessore alle Infrastrtture di Paola), Francesco Grosso (sindaco di Bonifati), Pietro Occhiuzzi (vicesindaco di Guardia Piemontese), Antonio Cauteruccio (consigliere di Diamante), Gianfranco Ramundo (sindaco di Fuscaldo), Francesca Curcio (assessore all’Ambiente di Belmonte), Giuseppe Curcio (responsabile ai Lavori pubblici di Cetraro), Vincenzo Cascini (sindaco di Belvedere Marittimo), Antonio Iorio (sindaco di Tortora), Michele Guardia (sindaco di Sangineto). Per la Provincia di Cosenza è intervenuto il presidente Franco Iacucci. Per la regione Calabria, l’ingegnere Giovanni Ioele (responsabile amministrativo del dipartimenti Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità). Il dibattito è stato moderato dall’ingegnere Alessandro Ruvio, coadiuvato dai dottori Luca Boccoli e Andrea Caputo (membri della pagina Mare Pulito – Salviamo il tirreno cosentino). La supervisione tecnica si è avvalsa dei contributi di Renato Rolli, professore ordinario abilitato di diritto amministrativo, dell’ingegnere ambientale Italo Romano e Vincenza Calabrò, professoressa ordinaria di I fascia presso l’Università degli Studi della Calabria, DIMES, Settore scientifico-disciplinare.