Nel primo pomeriggio di ieri, dinanzi al Tribunale Penale di Paola, è iniziato il processo a carico del diamantese accusato di maltrattamenti aggravati nei confronti della moglie e dei figli minori.
Prima che iniziasse l’istruttoria dibattimentale, l’avvocato Francesco Liserre, difensore dell’imputato ha chiesto l’espletamento di una perizia psicologica al fine di valutare, per il figlio più piccolo dell’imputato, la capacità e l’idoneità a rendere testimonianza, in audizione protetta e secondo le linee guida della Carta di Noto.
Il Giudice, pur escludendo tale perizia per gli altri due figli dell’imputato, tuttavia, si è riservato di decidere sulla richiesta avanzata dall’avvocato Liserre, sul figlio più piccolo, all’esito dell’istruttoria dibattimentale. Successivamente la vittima costituitasi parte civile e difesa dall’avv. Marilyn Silvestri, è stata sottoposta, nell’udienza celebrata a porte chiuse, all’esame del pubblico ministero e ad un articolato controesame, durato circa un’ora e mezza, effettuato dall’avvocato Francesco Liserre che ha fatto emergere numerose contraddizioni al fine di attaccare la credibilità della denunciante. Il diamantese, è accusato di gravissime ipotesi di violenze commesse nei confronti della moglie e dei figli minori, in alcuni casi, addirittura, con un coltello e una cintura avvolta al collo del figlioletto.
Per tali fatti, l’imputato, il 18 aprile scorso, veniva tradotto in carcere a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Paola su richiesta del Pubblico Ministero.
Dell’accaduto, veniva informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Catanzaro che disponeva un provvedimento sospensivo della potestà genitoriale nei confronti dell’uomo. Tali violenze, sarebbero state confermate anche da alcuni testimoni. Tuttavia, già il Tribunale della Libertà di Catanzaro, accogliendo, in pieno, le argomentazioni difensive illustrate dall’avv.Francesco Liserre, disponeva la completa liberazione del diamantese, revocandogli la misura custodiale e disponendo il solo divieto di avvicinamento ai familiari. L’imputato, pertanto, tornava ad essere un uomo completamente libero. Il processo, per la gravità dell’imputazione, si preannuncia particolarmente complesso e dovrà accertare, al di là di ogni ragionevole dubbio, la fondatezza delle pesantissime accuse formulate, all’imputato, dalla moglie e dai figli.
Il processo è stato rinviato a breve per continuare l’istruttoria dibattimentale nelle date già stabilite dal giudice.
Fonte miocomune.it