“Oggi con la rabbia nel cuore, voglio raccontare a tutti la mia Odissea, con la speranza che chi ha vissuto il mio stesso incubo, prenda coraggio e faccia lo stesso. Premetto che sapevo che un giorno avrei perso la mia amata mamma che ha combattuto come un leone contro quel brutto mostro del cancro, per 8 lunghissimi anni tra chemio, radio, complicazioni ed effetti collaterali. I primi giorni di Dicembre2021 mia mamma ha deciso, non per suo volere ma perché allettata, di utilizzare i pannoloni.
Con la ricetta andai al C.U.P. A prenotare una visita urgente che ancora oggi (Giorno 10 gennaio 2022) sto aspettando per poter dire al caro chirurgo che può trovare mia mamma al cimitero.
Il 25 dicembre, in piena notte mamma lamentava gli mancasse l’aria e che non riescisse a respirare. Grazie al pronto intervento del 118 (Gli angeli del pronto soccorso) individuano il problema: Mia mamma ha del liquido nei polmoni e decidono di ricoverarla nel reparto di medicina.
Purtroppo per la sua situazione necessitava di aiuto per qualsiasi cosa:
Mangiare, bere, prendere medicine e andare in bagno.

Io, mio padre e mio fratello a turni non la lasciavamo mai sola. Sospendono le visite dicendoci che c’erano loro che non ci dovevamo preoccupare di niente.
L’indomani in possesso dei documenti di mia madre, del green pass, e del tampone negativo riusciamo ad entrare in reparto alle 13:00 e troviamo sul comodino di mia madre tutte le medicine della terapia, il latte della mattina, e il cornetto che mio padre aveva portato con tanto amore alla sua amata.

Era tutto lì.

Il 30 mattina capito l’andazzo con mio padre decidiamo di portare via mia madre da quel posto perché tanto per loro era una malata terminale. La dimettono con una terapia domiciliare di antibiotico e cortisone, senza una terapia del dolore senza dirci niente di tutto ciò senza nemmeno la terapia dell’ossigeno liquido. Tornata a casa inizio a lavare mia madre perché all’ospedale, e trovo quello che non auguro a nessuno di vedere: Una piaga enorme. Non ci volevo credere.
Il 31 mattina finalmente mia madre tranquilla, pulita e serena fa colazione e da lì inizia il calvario. Le prendono degli attacchi epilettici.

Lo stesso pomeriggio il mio medico dice che è in coma e che non sente niente.
Mia madre si risveglia e per due giorni sembra tornato tutto a posto ma il 5 inizia ad avere dolori atroci e a chiedere aiuto per tutto il giorno e la notte, ancora ho le sue suppliche che mi rimbombano nelle orecchie.

Avrebbe bisogno della morfina, non può soffrire così, ma anche in questo caso la burocrazia continua a rallentarmi in un giro interminabile di suppliche al telefono, fino a trovare un vero angelo che me la prescrive.

Grazie a lui mia madre giorno 8 ci lascia serenamente senza soffrire. Ho raccontato la mia storia non tanto per mia madre (anche se gliel’ho promesso in punto di morte) ma perché cosi vorrei evitare che qualcuno che si trovi nelle stesse condizioni non affronti in nostro stesso incubo”.

Lo sfogo di una ragazza che ha perso la propria mamma. Senza riferimento alcuno.

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