“È fatto divieto di somministrazione degli alcolici dopo le ore 22.30 e di formare assembramenti fuori ai locali”. Grossomodo recitano queste parole le ordinanze, molteplici, di tanti sindaci dei comuni che compongono il litorale del Tirreno Cosentino. Un susseguirsi di firme e post social uno dopo l’altro. Ordinanze restrittive, nuove limitazioni. Inviti a non macellere i maiali in più di un tot. Numero di persone. Buoni propositi ai quali non sempre sarebbero seguiti, soprattutto finora, i risultati sperati. Sono molte le segnalazioni di assembramenti, di feste all’aperto e di festicciole private, di musica ad alto volume, con tanto di rissa finale come avvenuto nella notte di Natale a Fuscaldo e a Paola. Perché non vengono rispettate e fatte rispettare le ordinanze dei primi cittadini? Perché purtroppo, i comuni sono sottoorganico. Le unità che rimpolpano la Polizia Locale sono esigue, e sono spremute anche e soprattutto nel lavoro di notifica atti di quarantena ai positivi al Sars-CoV2. Aggiungerci anche che in tanti comuni tirrenici vi siano anche poche forze dell’ordine, e il quadro è pressoché completo. I sindaci ordinano, ma ad eseguire concretamente sono ben pochi, complice anche l’irresponsabilità di alcuni gestori dei locali e dei loro clienti. Gli assembramenti ci sono stati. Asserire che non ve ne saranno a Capodanno è utopia. Bisognerebbe appellarsi al buon senso, al rispetto delle regole. Insomma, bisognerebbe sperare che tutto andrà bene, anche se ultimamente, di davvero positivo ci sarebbe ben poco”.
Lettera Firmata. Un cittadino.