Al mare, come un turista. Umberto Pietrolungo, 56 anni, era ospite di un lido di Santa Maria del Cedro a godersi il solleone agostano, quando i carabinieri della compagnia di Scalea l’hanno circondato e ammanettato. I militari, guidati dal capitano Antonio D’Angelo, da qualche giorno gli avevano messo gli occhi addosso: già, perché il cinquantaseienne era “uccel di bosco” da marzo per sfuggire a una condanna definitiva a 5 anni e 4 mesi di reclusione per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. La Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, lo riteneva responsabile di un reato consumato nell’aprile del 2010 a Tortora. Pietrolungo che non ha avuto il tempo di fuggire, è stato rinchiuso nel carcere di Paola. L’uomo è stato ritenuto legato alla cosca Muto di Cetraro dai giudici che l’hanno condannato con sentenza definitiva. Quello di oggi è l’ennesimo colpo assestato dai carabinieri del colonnello Agatino Saverio Spoto alla criminalità lungo l’Alto Tirreno cosentino. Fonte:Gazzetta del sud.

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