Di Francesca Lagatta
Due episodi, a distanza di 24 ore uno dall’altro, hanno destato non pochi sospetti e hanno riaperto una vecchia questione, quella della criminalità che nella zona del Tirreno cosentino cerca con la forza di mettere le mani sul settore dei rifiuti.
Quattro mezzi danneggiati a Fuscaldo
Ieri mattina all’alba, a Fuscaldo, gli operai della E-log hanno trovato tutti e quattro i mezzi di raccolta danneggiati. Per due camion la riparazione è stata possibile nel giro di poche ore, dal momento che il danneggiamento ha riguardato solo gli pneumatici, ma comunque le operazioni hanno inevitabilmente causato ritardi e disagi. I carabinieri, che hanno subito avviato le indagini, sono stati allertati dai commissari che gestiscono il servizio da quando, nel novembre scorso, i vertici della società di raccolta dei rifiuti sono stati coinvolti nell’operazione della magistratura denominata Merlino.
L’incendio nell’isola ecologica di Grisolia
Passano solo poche e una manciata di chilometri più in là, a Grisolia, unincendio manda in fumo l’isola ecologica adibita a stoccaggio dei rifiuti. L’area è posta sotto sequestro e contiene al suo interno una vasta quantità di materiale infiammabile e inquinante. Complice il forte vento, nella notte le fiamme si sono propagate in pochissimo tempo, diventando alte e minacciose, tanto che i vigili corsi sul posto hanno impiegato diverse ore per ripristinare la normalità. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Santa Maria del Cedro, mentre, come impone la prassi, le indagini sono state affidate al capitanoAndrea Massari della Compagnia di Scalea. Non si esclude al momento nessuna ipotesi, anche se in queste ora si sta facendo largo l’ipotesi della matrice dolosa.
Solo un caso o un preciso messaggio?
Si tratta di due episodi distinti e separati, verificatisi per mano disciacalli, o sono legati tra di loro e messi a segno da un’unica mente criminale con un preciso intento? Sono queste le domande a cui gli inquirenti nelle prossime settimane cercheranno di dare una risposta, tenendo conto che la criminalità del Tirreno cosentino da sempre strizza l’occhio al servizio di raccolta rifiuti e qualche volta è riuscita anche ad impossessarsene.