Sono queste le frasi che i gestori di una pizzeria di Filadelfia, nel Vibonese, hanno ascoltato sbigottiti. Il grave atto discriminatorio nei confronti di ragazzi affetti dalla sindrome è stato il centro della vibrata protesta di una famiglia, presumibilmente del Lazio, che era di passaggio nel centro abitato sito al confine tra la provincia di Vibo Valentia e il Lametino. L’episodio, secondo quanto racconta Francesco Conidi (responsabile del “Club dei ragazzi Filadelfia – gruppo per l’autonomia dei ragazzi con sindrome di Down), è avvenuto in un locale di Filadelfia il 23 dicembre.
«I giovani – parte il racconto – si trovavano con due accompagnatori, tra i quali un genitore di uno di loro, a mangiare una pizza in attesa di vedere insieme la serie tv Rai “Ognuno è perfetto”. All’improvviso una famiglia non del luogo presente nel locale ha posto in essere una rumorosa protesta, sostenendo di avere nausea alla vista dei ragazzi, di “comprendere la malattia degli stessi ma di non poter cenare accanto a loro”, e rivendicando il fatto che “a Roma certe cose non accadono” . I due accompagnatori, seduti a poca distanza dai ragazzi proprio per favorirne l’autonomia, si sono avvicinati chiedendo spiegazioni alla famiglia in questione ma hanno ottenuto in risposta solo ulteriori insulti e la conferma dell’essere nauseati dalla vista dei ragazzi, tanto da lasciare il locale subito dopo».