Il 76enne imprenditore Paolano è stato ucciso da un abruzzese che è stato tratto in arresto dalla Polizia Nazionale Rivoluzionaria di Cuba (la Pnr istituita nel 1959 da Fidel Castro). L’uomo dovrà rispondere dell’accusa di omicidio. Si tratta di un falegname di 56 anni, che da pochi giorni era sull’isola. L’aggressione sarebbe avvenuta a Las Tunas per futili motivi, forse economici.

L’uomo sarebbe stato colpito violentemente con un oggetto e poi è caduto a terra.

Le cause ufficiali del decesso – dopo l’autopsia dell’ufficio di medicina legale di L’Avana – sono di emorragia celebrale conseguente a caduta.Le indagini nella capitale dell’isola in ogni caso proseguono. A quanto pare il 76enne paolano si trovava proprio nei pressi dell’abitazione dell’abruzzese nella notte tra l’1 e e il 2 marzo. A Paola la notizia è stata appresa con viva commozione. Anche il Comune e il sindaco Giovanni Politano hanno manifestato vicinanza alla famiglia dell’imprenditore ucciso a Cuba. La famiglia del compianto oltre che con un legale italiano si è attivata anche per avere il supporto da un avvocato dell’isola per accelerare le pratiche a riguardo del rimpatrio della salma. L’Ambasciata italiana di Cuba si è messa in contatto con la famiglia offrendo tutto il supporto necessario e di pari passo anche il Ministero degli Esteri. L’Unità che si occupa della tutela degli italiani all’estero della Farnesina sta seguendo il caso con la dovuta attenzione.

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