Di Matteo Cava
L’allarme lo lancia la Cgil comprensoriale: c’è il rischio che una parte del servizio 118 venga affidata ai privati. Sarebbe, molto probabilmente, il servizio notturno medicalizzato, quello che andrebbe a qualche società privata, mentre il diurno resterebbe sempre con i mezzi ed il personale dell’Azienda sanitaria provinciale. L’indiscrezione viene anche commentata in una nota di Fp Cgil del comprensorio Pollino, Sibaritide, Tirreno; da Fp Cgil, comprensorio di Cosenza; e dalla Cgil Tirreno.
“Siamo all’assurdo – si legge nella nota – la sanità pubblica prende atto dei suoi limiti e pensa quindi di avvalersi del privato per poter garantire i servizi essenziali. O almeno, così sembrerebbe. Da voci sempre più insistenti, infatti, sembrerebbe che, sul Tirreno cosentino, la carenza di medici del sistema pubblico sanitario stia portando a valutare la possibilità di affidare ai privati il servizio notturno medicalizzato del 118, restando alle strutture pubbliche di Praia-Scalea, Cetraro, Paola e Amantea, il solo servizio diurno. Tale scelta sarebbe dettata dalla carenza ormai cronica di Personale medico, peraltro in buona parte assunto con contratti a termine”.
La lettura della Cgil, va oltre, ovviamente la professionalità dell’una o dell’altra parte. Se confermata, la notizia dà ancora il senso della situazione difficile della sanità pubblica. “È l’ennesima conseguenza – commenta la Cgil – di una scellerata gestione della sanità, che vede sempre più ridotti gli spazi destinati al servizio pubblico, a tutto vantaggio dei privati. Ma è anche l’ennesima occasione per poter tornare a ridiscutere sulle gravi carenze di personale, dopo un decennio di commissariamento della sanità e di piani di rientro che hanno comportato, oltre che la contrazione di servizi e un incremento dei costi di compartecipazione a carico dei cittadini, anche il blocco del turn-over, con un progressivo invecchiamento del personale rimanente, l’utilizzo di personale precario e il sempre più frequente ricorso a prestazioni straordinarie e aggiuntive.
C’è bisogno di una vera programmazione e di una vera stabilità degli organi di gestione. Il conflitto permanente fra organi istituzionali, Ministero, Regione, Commissario straordinario, Direttori generali, ha finito per distogliere l’attenzione, che si è spostata dal bisogno di garantire una Sanità efficiente ai Cittadini, a una vera e propria guerra di potere, o dei poteri. Nel frattempo – ricorda infine la Cgil – ci approssimiamo all’estate; ossia, a un periodo dell’anno in cui la costa tirrenica cosentina subirà un forte incremento turistico e, conseguentemente ci sarà tendenzialmente più bisogno di sanità, soprattutto di interventi in emergenza. La risposta a tale incremento di domanda non potrà essere il ricorso al privato: non lo accetteremo e anzi, ci batteremo affinché il primato della sanità resti saldamente in mano al Pubblico”.