In tutta Italia (e non solo) non si parla d’altro ovvero della nuova Tangentopoli a Milano, che coinvolge in pieno anche la ‘ndrangheta, che da quelle parti fa il bello e il cattivo tempo da una vita.
Il personaggio principale dell’inchiesta è l’imprenditore Daniele D’Alfonso con la sua Ecol-Service, che risponde anche dell’aggravante di aver favorito la ‘ndrangheta, in quanto con gli appalti ottenuti in cambio di tangenti avrebbe dato lavoro agli uomini della famiglia calabrese dei Molluso di Buccinasco. Ed è lui che, secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, attraverso fittizie consulenze e altre utilità, avrebbe “ricompensato” il politico di Forza Italia candidato alle Europee Pietro Tatarella con cui, come emerge dalle intercettazioni, si sarebbe incontrato da Berti, il ristorante milanese non molto lontano dagli uffici della Regione e già venuto a galla in molte indagini milanesi, e che ora nel linguaggio degli indagati è diventato «la mensa dei poveri», definizione che ha dato il nome all’indagine della Dda.