“Giuseppe Graviano parla al processo “’Ndrangheta stragista” di Reggio Calabria, fa il nome di Silvio Berlusconi, “incontrato tre volte mentre ero latitante”, ma la notizia non trova spazio nei titoli dei tg della sera (eccetto Mentana) e sulle prime pagine di quasi tutti i giornali (solo Il Fatto Quotidiano dà il giusto risalto alla cosa).
Come avvenne col blitz di Gratteri contro la ‘ndrangheta, anche stavolta si preferisce non parlare di mafia.
L’informazione commette un errore gravissimo. Sappiamo quanto sia vitale alla democrazia una buona informazione e quanto essa influisca sulla cultura del Paese.
Il silenzio, al contrario, dà vita alle mafie che di esso si nutrono da sempre.
Chiedo alla stampa italiana una maggior attenzione alle notizie di mafia e di antimafia, anche se non ci sono episodi di sangue da commentare e raccontare.
Oppure dobbiamo pensare che questo atteggiamento nasconda la volontà di non offendere le cosche e certi politici ad esse collegati?”
Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia