Sul fatto che la sanità calabrese non vivesse un momento particolarmente fortunato, non vi erano molti dubbi.
Ma che si giungesse finanche a stipulare un protocollo d’intesa per “invogliare” i Calabresi a recarsi in Sicilia per poter ricevere cure sanitarie – afferma Francesco Di Lieto del Codacons – rappresenta un paradosso. La cartina di tornasole dello stato in cui versa la sanità nella nostra regione.
Il Codacons ritiene incomprensibile il protocollo d’intesa siglato dalla città Metropolitana di Reggio Calabria e l’assessorato per la Salute della Regione Siciliana, finalizzato a spingere i Calabresi a recarsi oltre lo stretto.
Il turismo sanitario comporta costi enormi non solo per chi è costretto a recarsi lontano dalla propria terra (e dai propri cari) per curarsi, ma anche per le casse regionali.
Per questo motivo appare bizzarra la scelta di “invitare” i Calabresi a varcare lo stretto per ricevere assistenza sanitaria.
Se la politica ha davvero a cuore le sorti dei malati Calabresi – conclude Di Lieto – l’unico modo di dimostrarlo è mettere giù le mani dalla sanità.