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Controlli a campione al casello autostradale di Napoli: 14 persone su 60 avevano la febbre e sono risultate positive al test che verifica la presenza di anticorpi
Con l’inizio della fase 2 sono ripresi gli spostamenti verso il Sud. Chi era rimasto bloccato al Nord, ora può “rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. E così, questa mattina in migliaia sono partiti per raggiungere le loro famiglie dall’altra parte del Paese. Tutti pieni aerei, treni e bus diretti verso Puglia, Campania e Calabria, ma la diminuzione dei posti a sedere sui mezzi ha fatto sì che non si creasse il caos in stazioni e aeroporti.
I controlli sono rigorosi e a chi sta per partire non viene verificato solo il biglietto: c’è la misurazione della temperatura oltre al fatto che nessuno può salire sui mezzi senza guanti e mascherina. Giunti a destinazione, si dovrà trascorrere un periodo di isolamento domiciliare volontario (14 giorni).
Con aerei e treni pieni, in molti hanno deciso di fare ritorno a casa in macchina. Protezione civile e forze dell’ordine si sono così schierate ai caselli autostradali per controllare i viaggiatori con termoscanner e test rapidi a campione anti-Covid. E qui la sorpresa. Alla Barriera di Napoli con il personale sanitario e la polizia, c’èra anche l’inviato della trasmissione di La7 Tagadà Alessio Schiesari. Il giornalista in collegamento con lo studio ha spiegato che nel corso dei controlli una persona su quattro è risultata positiva al test rapido che indica se si sono sviluppati gli anticorpi. “14 persone su 60 controllate sono risultate positive al test rapido“, ha affermato il giornalista. I controlli iniziano con la misurazione della temperatura. “Se è maggiore di 37,5° – ha continuato Schiesari – si passa la test rapido. Chi risulta positivo viene poi sottoposto al tampone, ma i risultati arrivano entro qualche giorno. Si tratta ad ogni modo di persone che avevano la febbre e che sono risultate positive ad un test, un numero importante. Una persona su quattro di quelle controllate”. Non si può considerarlo come un dato statistico, ma fa comunque riflettere.
“Un numero molto alto – ha commentato Aldo Morrone, direttore scientifico dell’Istituto San Gallicano -. Questo è un campione, ma il 25% è troppo alto. Vuol dire che queste persone positive agli anticorpi di sicuro hanno avuto un contatto con il virus e quindi quante altre persone avranno contagiato? È il contagio asintomatico di persone che sono state fermate solo perché passavano da una regione all’altra ma che non si sarebbero mai presentate a un controllo”.