I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di Mario Vigliaturo, 47 anni, ritenuto responsabile di due episodi delittuosi di estorsione e tentata estorsione, aggravati dal c.d. “metodo mafioso”, in danno di un’impresa appaltatrice di lavori pubblici eseguiti nel comune di San Giorgio Albanese.
Le indagini, i cui esiti sono confluiti nella predetta ordinanza, sono state avviate a seguito della denuncia di un atto intimidatorio subito dall’imprenditore taglieggiato nel mese di maggio 2018, mediante il posizionamento di una bottiglietta contenente liquido infiammabile sulla pedaliera di un camion aziendale parcheggiato in un’area prossima al cantiere.
Le conseguenti investigazioni, condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza sotto la direzione dei Magistrati della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nelle persone del sostituto procuratore Alessandro Riello, del procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e del procuratore capo Nicola Gratteri, hanno fatto emergere che Vigliaturo, a distanza di un mese dall’atto intimidatorio, aveva avvicinato i responsabili dell’azienda, avanzando richiesta di una somma di denaro quale “regalino per gli amici di Corigliano”. Nella stessa occasione, Vigliaturo, approfittando dello stato di soggezione ingenerato nella vittima, a cui aveva evocato la sua appartenenza ad un più esteso sodalizio criminale, costringeva quest’ultima a consegnargli del materiale edile presente nel cantiere, dietro la minaccia che, se non gli avesse subito consegnato le cose richieste, avrebbe subito delle ritorsioni.
Le risultanze dell’approfondita attività investigativa condotta dai Carabinieri hanno confermato la vicinanza di Vigliaturo ad acclarati contesti di criminalità organizzata, tenuto conto delle sue frequentazioni e del suo coinvolgimento in pregresse indagini su cosche della ‘ndrangheta operanti in quell’area.