La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione – Presidente Boni, Relatore Calaselice, accogliendo il ricorso presentato dall’avv. Francesco Liserre, difensore di fiducia di R. A. di Diamante, ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, nonostante la richiesta di rigetto del ricorso avanzata, con requisitoria scritta, dal Procuratore Generale presso la Suprema Corte.

La vicenda giudiziaria, particolarmente complessa, riguardava il giovane diamantese, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Paola, per espiare una condanna definitiva, a seguito di un cumulo di pene per vari reati di stupefacenti ed altro, eseguita dalla Procura della Repubblica di Roma.

Nei confronti del diamantese, veniva disposto, con provvedimento emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Avellino, l’affidamento terapeutico eseguito, dal mese di febbraio scorso, presso il domicilio familiare.

In tale contesto, iniziavano a maturare le prime criticità relazionali con il padre a seguito delle quali, l’anziano genitore, esasperato dalle continue vessazioni subite, presentava, ai Carabinieri di Diamante, un esposto nei confronti del figlio per il reato di maltrattamenti aggravati, chiedendone l’allontanamento domiciliare.

Tanto è bastato, affinché, il Magistrato di Sorveglianza di Avellino, ne disponesse la provvisoria revoca dell’affidamento in prova, con immediata traduzione presso il carcere di Paola.

Tale misura, nonostante le memorie e le indagini difensive prodotte, veniva ratificata dal Tribunale di Sorveglianza di Napoli che, pertanto, confermava la misura della detenzione inframuraria.

Avverso tale ordinanza, l’avv. Liserre interponeva ricorso per Cassazione a seguito del quale, in accoglimento dell’unico motivo articolato, la Suprema Corte disponeva l’annullamento dell’impugnato provvedimento del Tribunale partenopeo, con rinvio, a quest’ultimo, per un nuovo giudizio che dovrà, quindi, recepire i principi di diritto indicati dal massimo Organo Giudicante.