Era accusato di spaccio di sostanze stupefacenti. Un uomo di Grisolia è comparso davanti al Tribunale di Paola che ha assolto l’imputato, difeso dall’avvocato penalista Antonio Crusco. Il Tribunale di Paola, giudice Alfredo Cosenza, ha assolto l’uomo perché non v’è la prova, oltre ogni ragionevole dubbio, che la detenzione della sostanza stupefacente sequestrata all’epoca dei fatti, nel 2011, era destinata alla cessione a terzi.

Nel corso della istruttoria dibattimentale, il difensore dell’uomo, l’avvocato penalista Antonio Crusco del foro di Paola, assunto l’incarico, ha prodotto in giudizio diverse prove documentali: estratto conto delle poste italiane nel quale l’imputato aveva versato, prima dei fatti in contestazione, una ingente somma di denaro percepita a titolo di risarcimento del danno derivante da un sinistro stradale, la sentenza che riconosceva lo stesso risarcimento del danno, diverse precedenti segnalazioni rinvenute presso il Prefetto per il fatto contemplato da testo unico sulle tossicodipendenze, sull’uso personale, ed un certificato del Sert.

Tutti documenti questi, ha sostenuto il penalista, assunti mediante investigazioni difensive. Prove che hanno dato maggiore forza al mancato rinvenimento di attrezzature per pesare e tagliare la sostanza, di somme di denaro in contanti quale provento di spaccio e di altri tipi di sostanza stupefacente, i cosiddetti elementi sintomatici dello spaccio di droga, elaborati interpretativamente dalla Suprema Corte di Cassazione. Tornando indietro nel tempo, nel 2001, alle prime luci dell’alba, nel corso di una operazione dei carabinieri della Compagnia di Scalea, finalizzata alla prevenzione dei reati in materia di sostanza stupefacente, i militari della Stazione dei carabinieri di Santa Maria del Cedro, avendo fondato motivo di ritenere che presso l’abitazione dell’uomo, a Grisolia, potessero rinvenirsi sostanze stupefacenti, giungevano sul posto ed effettuavano una perquisizione personale e locale. Durante l’attività dei carabinieri, in un locale magazzino in disponibilità dell’uomo, gli agenti, effettivamente, notavano all’interno di un’intercapedine del muro un giubbotto.

Dietro all’indumento veniva trovata una busta del tipo utilizzate per i congelatori. Conteneva 17 bustine di marijuana. Nella contigua abitazione dell’uomo, venivano trovati, inoltre, 242 semi di canapa indiana e 4 confezioni integre in plastica del tipo utilizzato per il congelamento di alimenti, identiche a quelle utilizzate per confezionare le 17 bustine contenenti la sostanza. Quindi la sostanza stupefacente rinvenuta, era stata sottoposta a sequestro penale per le analisi chimiche tese ad accettarne l’esatta quantità, qualità e principio attivo ricavabile dalla stessa. L’uomo era stato arrestato, in flagranza di reato, e tradotto presso la casa circondariale di Paola. L’accusa era di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Successivamente l’uomo era stato rinviato a giudizio. Il tribunale di Paola ha ora accolto l’istanza dell’avvocato Antonio Crusco ed ha assolto l’uomo di Grisolia.

 

Fonte Miocomune