È ormai certo, anche il territorio lametino ha la sua terra dei fuochi. I risultati delle analisi effettuate sulle due discariche abusive di Bagni e di San Sidero hanno accertato che le due aree in questione sono contaminate.
Le due discariche sono state scoperte grazie alle indagini della Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri che, nel dicembre scorso, ha reso nota l’inchiesta “Quarta copia”. Grazie all’inchiesta è emersa una consolidata rete di recupero e smaltimento rifiuti, anche speciali e pericolosi, che dal Nord Italia venivano convogliati nelle due discariche abusive del lametino. In seguito all’inchiesta sulle due aree scelte dall’organizzazione criminale per il loro traffico illecito di rifiuti, i magistrati hanno disposto accurati esami sulle due aree, analisi effettuate da esperti tecnici e personale dell’Arpacal.
L’esito finale del monitoraggio attesta ufficialmente che “le sostanze Idrocarburi C12 e Arsenico ricercate nei campioni di terreno non rispettano le relative concentrazioni soglia di contaminazione nel suolo e nel sottosuolo, previste per i siti a destinazione d’uso verde pubblico, privato e residenziale”. Inoltre è sottolineato che “anche alcuni valori di concentrazione delle sostanze Idrocarburi e metalli ricercate nei campioni di acqua sotterranea, sottoposti ad analisi chimiche, non rispettano le relative concentrazioni soglia di contaminazione”. Quindi non solo i terreni ma anche le falde acquifere limitrofe sono state contaminate. Per le due discariche illegali la Provincia di Catanzaro diffida i relativi proprietari ed intima loro di procedere alla bonifica dei terreni. Per il sito di località Bagni l’ordinanza-diffida dell’ente intermedio è arrivata a Giuseppe Parisi (cl.73), Sarina Parisi (cl.61) e Francesco Parisi (cl.71). Per la discarica abusiva di San Sidero è stato diffidato Giuseppe Liparota (cl.59).