Di Maria Lombardo

Continua inesorabilmente il periodo nero dell’Arma dei Carabinieri. Questa volta è coinvolta la Calabria, siamo a Cirò nel Crotonese.Falso, truffa, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato: sono le accuse contestate a vario titolo dalla Procura della Repubblica di Crotone a cinque carabinieri in servizio a Cirò, nel Crotonese. Accusa elencate in un avviso di conclusione delle indagini firmato dal sostituto procuratore della repubblica di Crotone Alfredo Manca che ha portato avanti l’inchiesta sui cinque militari, a partire dal comandante della Stazione di Cirò fino agli altri sottoposti: un maresciallo, due appuntati e un carabiniere scelto. I quali, seconda la ricostruzione del pm Manca, avrebbero accettato regali, consistenti in cassette di arance e carichi di legna da ardere, in cambio di favori fatti ad alcune persone del luogo: come quella di sorvolare su alcuni reati nel redigere le informazioni per il rilascio del porto d’armi. I militari, inoltre, avrebbero falsamente attestato di essere in servizio quando, invece, erano a casa o addirittura al ristorante.

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