É trascorso quasi un anno da quella notte di movida estiva macchiata di sangue in cui perse la vita Francesco Augieri, 23enne figlio di un noto medico dell’Asp di Cosenza. Una parola detta male, uno spintone di troppo, un “tagliati i capelli ricchio’” che ha scatenato una rissa che ha provocato la morte del ragazzo corso a sostegno della “reputazione” dell’amico Criscuolo, oggi indagato dalla procura di Paola per concorso “anomalo” in omicidio perchè secondo gli inquirenti avrebbe esposto l’amico al pericolo di morte, cosa poi accaduta. Sarebbe stato l’amico di Augieri a chiedere il suo aiuto pur essendo stato già ferito salendo insieme, entrambi incappucciati con in mano una cintura per aggredire i napoletani.

A determinare la morte di Augieri tra le coltellate inferte all’addome, al torace, al collo e alla spalla, sarebbe stata quella inferta nella parte superiore del corpo. Francesco Schiattarelli oggi 20enne, si costituì presso il carcere di Secondigliano a Napoli tra il 26 e il 27 agosto 2018 e da allora è rimasto sottoposto alla misura carceraria ininterrotta.

La prima udienza è stata fissata a settembre prossimo. Il giovane difeso dagli avvocati Giorgio Pace e Francesco Paone ha scelto di essere processato con rito abbreviato. Diversa la posizione di Criscuolo, in sede di udienza preliminare l’imputato e la difesa decideranno se richiedere la definizione del processo con rito abbreviato oppure procedere con l’ordinario

(Fonte Quicosenza)

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