L’ordinanza del Gip parlerebbe chiaro: «Il boss P.C. – si legge – aveva riciclato i proventi illeciti anche attraverso un autonoleggio e con l’acquisto di una villetta a Diamante, in Calabria, intestata a una società svizzera». Il magistrato è Isabella Iaselli, il cui stralcio è stato pubblicato dal giornale “Le cronache della Campania“. L’inchiesta della procura di Napoli ha portato all’arresto di 27 persone legate all’organizzazione ‘167’, un gruppo criminale che prende il nome dal medesimo rione di Arzano. Tra le persone indagate, c’è anche P.C., che la dda ritiene sia all’apice della struttura. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo aveva fortemente investito su un giovane cantante neomelodico, che non risulta indagato, il quale in cambio del finanziamento per la registrazione di un disco gli avrebbe versato sistematicamente una percentuale sugli incassi per le partecipazioni a feste e ricevimenti. Tutti i proventi illeciti, poi, sarebbero stati investiti in attività apparentemente immacolate, per non destare il sospetto. Tra queste, appunto, l’acquisto di una villetta a Diamante intestata a una società con sede legale in Svizzera, ma per gli inquirenti riconducibile all’indagato.
Diamante. I tentacoli della camorra sulla costa tirrenica, Una villetta nel mirino dei magistrati napoletani
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