Alla Cortese Attenzione
Del Commissario Straordinario Asp Cosenza
Dr. Vincenzo Carlo La Regina
e, p.c.
Al Direttore del Distretto Sanitario Praia – Scalea
D.ssa Angela Riccetti
Alla Responsabile U.O. di Neuropsichiatria Infantile
D.ssa Daniela Mallamaci
Egregio Dr, la presente fa seguito alla lettera inviata a mezzo PEC il 29 gennaio 2021, in cui auspicavamo in primis di poterLa incontrare come mamme del distretto Tirreno, area- nord, che frequentano l’U.O. di NPI ubicata all’interno del poliambulatorio di Scalea, fiduciose che si sarebbe potuta trovare una soluzione alla paventata chiusura della struttura, e conseguentemente, del servizio a cui noi ci rivolgiamo quotidianamente con i nostri bambini.
A distanza di un mese circa appuriamo, attraverso un comunicato stampa pubblicato su di un social network dall’Amministrazione comunale di Scalea, che probabilmente è stata individuata una struttura all’interno del Comune che, a quanto sembra, risulta idonea ad ospitare momentaneamente la Neuropsichiatria; questo in attesa che l’Asp predisponga ed effettui i lavori di messa in sicurezza del piano dello stabile di località Petrosa, che attualmente fornisce diversi servizi sanitari compreso quello di nostro maggiore interesse.
Ci rendiamo conto che quanto finora esposto non costituisce una novità essendo Lei il principale attore di tutta la vicenda.
Ci sentiamo di chiederLe se fosse possibile, eventualmente, effettuare i lavori necessari alla messa in sicurezza della struttura senza alcun spostamento, magari organizzandosi a step; questo in ragione del fatto che si potrebbero così evitare situazioni di disagio di un adattamento ai bambini fruitori del servizio di NPI. Ovviamente chi cura l’aspetto tecnico saprà se questa è un’opzione da prendere in considerazione.
Prendiamo quindi atto che, da parte Sua, all’interesse mostrato durante il Consiglio Comunale aperto di Scalea è conseguita un’apertura alla ricerca di una soluzione che ha permesso, di concerto con l’Amministrazione, di scongiurare il trasferimento della Neuropsichiatria.
Immaginiamo che Lei in questo momento si stia ponendo la domanda che tutti ci pongono in questi giorni: “qual è dunque la preoccupazione se il servizio resta nel territorio dell’Area Nord Tirreno?”
Ebbene, vorremmo rubarle due minuti di tempo per esporLe in tutta sincerità le nostre angosce così come abbiamo fatto nella precedente lettera, quando ci siamo viste catapultate nella possibilità di dover fare diversi chilometri per raggiungere eventuali nuovi luoghi di terapia per i nostri bambini.
Ci teniamo a sottolineare, ancora una volta e con forza, che apprezziamo “la sintonia” che abbiamo notato tra Asp e Amministrazione comunale di Scalea e non abbiamo difficoltà a ringraziare tutti pubblicamente per i risultati ottenuti, tuttavia non possiamo nascondere il timore che il cambiamento che a breve ci aspetta possa essere un cambiamento peggiorativo della nostra condizione di utenti di un servizio socio-sanitario di fondamentale importanza per la vita dei nostri figli. Non staremo qui a illustrarle nuovamente cosa significa per noi la Neuropsichiatria, quante volte negli anni siamo stati in strutture di livello superiore sparse in giro per l’Italia, alla ricerca di soluzioni ai problemi dei nostri figli e quante cose abbiamo visto che si sarebbero potute realizzare anche in Calabria se solo la Neuropsichiatria fosse stata “attenzionata” e ne fosse stato intuito il grande valore che riveste per le tante famiglie che vivono la realtà della disabilità.
Allo stato la nostra preoccupazione è che si prospetti all’orizzonte una soluzione ”di fortuna”, accettabile se condizione di breve durata, ma non qualora dovesse trasformasi in definitiva, come spesso accade in Italia. Il pensiero sorge inevitabilmente non avendo finora alcuna rassicurazione ufficiale da parte Sua in quanto massimo Dirigente di codesta Asp. Vogliamo spiegarci ulteriormente: inizialmente i rappresentanti del Comune di Scalea ci avevano prospettato la possibilità di partecipare, con una nostra rappresentante, ad eventuali sopralluoghi in un’ottica crediamo di rassicurazione poiché noi che quotidianamente usufruiamo dei servizi ben sappiamo che questi richiedono spazi ed attrezzature adeguate. Come detto anche in occasione del Consiglio comunale da una nostra rappresentante, i terapisti, che già lavorano con attrezzature esigue riescono “a portare a casa” (le nostre!) dei risultati ma noi abbiamo sempre immaginato che se ve ne fossero altre a disposizione di sicuro i nostri bambini potrebbero ottenerne altri e più velocemente.
Abbiamo sempre pensato, quindi, che la battaglia dovesse essere quella del potenziamento del servizio, e non possiamo considerare l’idea di accettare una soluzione al ribasso se non avremo rassicurazioni che si tratti di risoluzioni momentanee.
Per concludere questa nostra, Le riportiamo nuovamente quanto espresso nella nostra precedente lettera ovvero che non chiediamo la famigerata pacca sulla spalla, chiediamo, invece, che non venga negata ai nostri figli la possibilità di crescere e conquistare la propria vita, usufruendo semplicemente dell’applicazione dei loro diritti. Le chiediamo, per quanto nelle Sue facoltà, rassicurazioni che possano avere il più possibile il carattere di ufficialità affinché tutti noi si possa continuare nel percorso alla ricerca di affermazione ed autonomia dei nostri figli con disabilità, avendo almeno la sicurezza che le istituzioni ci sostengono o quantomeno evitano di crearci ulteriori ostacoli sulla nostra strada.
Tutto ciò fermo restante che noi non ci fermeremo, non resteremo sottomessi ad un qualsivoglia “piano” che preveda nei tanti tagli alla sanità la chiusura definitiva di un servizio vitale per i nostri amati figli.
Distinti Saluti.
F.to in rappresentanza dei Genitori
Distretto Sanitario Tirreno Area Nord