Di Antonello Troya

Lo spoke Cetraro Paola da qualche giorno è senza responsabile. Circostanza passata nel silenzio più assoluto. Comprensibile, se si considera che le delibere incriminate fanno fare una magra figura ai pezzi grossi dell’Asp Cosentina. Quella per intenderci governata da Raffaele Mauro. E proprio a firma di Mauro l’ultima chicca: il 2 luglio scorso il Dg ha pubblicato la delibera che di fatto annulla la ricollocazione dei posti vacanti inerenti le sedi di Cetraro e Castrovillari. La delibera commissariale faceva riferimento a qui posti disponibili per quei dirigenti già titolari di strutture complesse. Erano stati ricollocati il dr. Silvano La Bruna, titolare della riabilitazione intensiva del Capt di Mormanno e Domenico Filomia in quanto direttore della medicina trasfusionale dell’ospedale spoke di Castrovillari. La Bruna era stato inviato alla direzione dello spoke Cetraro-Paola e Filomia alla direzione dell’ospedale di Castrovillari. La decisione era stata assunta sulla base di una interpretazione del decreto commissariale avente come oggetto il regolamento per la ricollocazione e per la mobilità aziendale del personale appartenente alle aree dirigenziali. Solo che una “attenta disamina dell’atto commissariale”(la nr. 117 del 2016), ha permesso all’Asp cosentina di ritornare sui suoi passi, ammettere l’errore causato da un “tortuoso percorso normativo” e quindi annullare quella delibera inerente le nomine di La Bruna e Filomia. E così Mauro, il 2 luglio scorso, decide di revocare le due delibere (la 408/2018 e la 551/2018), in attesa di ricollocare i due professionisti. L’ennesima figuraccia della dirigenza dell’Asp che ha continuato a pagare per la direzione medica di Cetraro-Paola due medici, La Bruna e Cesareo, spedendo poi Cesareo a Praia a Mare, a dirigere un ospedale che non c’è con un Pronto Soccorso che non c’è, con un reparto di Medicina che non c’è e con tutte le difficoltà annesse e connesse, (vedi risonanza che c’è ma non la si sa usare). Ora Mauro dovrebbe ritornare sui suoi passi anche per lo spostamento di Cesareo a Praia a Mare, affidargli anche Cetraro-Paola con buona pace dei contorti “percorsi normativi” dettati più dalla politica che dal tecnicismo burocratico.