Il clan Alvaro è importantissimo nella mappa della criminalità organizzata ed è uno dei più potenti e spietati dell’Aspromonte, storico quartier generale della ‘ndrangheta, che ha saputo riciclare i suoi affari come nessun altro in Australia. Il clan Alvaro è stato capace di dominare la vita economica e politica di intere comunità. Ma soprattutto di mettere a libro paga politici e rappresentanti istituzionali, fra cui il neoeletto consigliere regionale di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo, sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte e vicepresidente del Parco dell’Aspromonte, finito ai domiciliari anche per gli spasmodici tentativi di ramazzare preferenze per le regionali del mese scorso (alla fine ne ha collezionato oltre 8mila ma gli sono costate molto care…) e un parlamentare per il quale è stata presentata richiesta di autorizzazione a procedere. Si tratta del senatore di Forza Italia Marco Siclari, fratello del sindaco di Villa San Giovanni, a dicembre coinvolto in un’altra indagine della Procura di Reggio Calabria. Nei confronti del senatore Siclari, la Dda ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione a procedere. Anche lui è impelagaro fino al collo nell’operazione della Procura distrettuale diretta da Giovanni Bombardieri contro la cosca “Alvaro” di Sinopoli.
L’ipotesi di reato è scambio elettorale politico-mafioso. A mettere in contatto il parlamentare con Domenico Laurendi, esponente della cosca, sarebbe stato Giuseppe Galletta Antonio, medico ed ex consigliere provinciale di FI a Reggio Calabria. 

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