Le Iene tornano in provincia di Vibo Valentia e stavolta lo fanno per accendere i riflettori sulla potente cosca dei Mancuso di Limbadi. Gaetano Pecoraro costruisce un reportage di quasi venti minuti partendo dall’autobomba che ha ucciso Matteo Vinci lo scorso mese di aprile. La drammatica testimonianza dei suoi genitori è il filo conduttore di un servizio che ha come teatro Limbadi e come veri protagonisti i Mancuso. Di loro parlano due valenti magistrati, impegnati in prima linea sul fronte del contrasto alla ‘ndrangheta: Nicola Gratteri e Marisa Manzini.


I Mancuso secondo Gratteri. Il procuratore capo di Catanzaro è uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta e con il suo pool di magistrati sta indagando su quello che considera un clan di Serie A, capace di controllare l’intera economia del territorio. Non si muove foglia in provincia di Vibo se i Mancuso non vogliono. Gratteri lo dice apertamente e senza mezzi termini: “I Mancuso sono una famiglia di ‘ndrangheta di Serie A con ramificazioni in Sudamerica, Nord Italia e in Europa. Nella provincia di Vibo controlla il respiro e il battito cardiaco dell’attività economica”. Nessun dubbio sulla forza e la pericolosità della cosca vibonese: “E’ tra le prime dieci famiglie di ‘ndrangheta a livello mondiale. Il core business è la droga perché è l’attività più redditizia al mondo e con quei soldi si compra tutto”.

Gratteri spiega la forza dei Mancuso nella vicenda che ha portato all’attentato contro i Vinci. “Essere capomafia vuol dire comportarsi come abitare in casa propria. L’intero territorio è considerato cosa loro e hanno deciso che quella vallata doveva essere loro però hanno incontrato una famiglia che non voleva cedere e quindi hanno fatto di tutto per prendersela fino a mettere una bomba e a far saltare in aria una persona. I vicini dei Vinci è una parte della famiglia Mancuso. Vicini particolarmente temibili che pretendono con la forza un piccolo pezzo di terra di 50 metri quadri. Sara e Francesco raccontano disperati la morte del figlio Matteo, ricostruiscono ogni particolare della vicenda. Sara non teme la potente Rosaria Mancuso e l’affronta. La tensione continua e va avanti per anni tra minacce e aggressioni. Loro i Vinci continuano a denunciare. Fino a che il 9 aprile 2018 quando i Mancuso fanno esplodere l’auto con a bordo Matteo e Francesco. Si salva solo il padre, che porta ancora addosso ovunque i segni della tragedia.


Sulle tracce dei boss. Gaetano Pecoraro va a caccia dei boss della famiglia per chiedere loro cosa pensano di questa vicenda. Si reca prima a casa di Antonio, poi bussa alla villa di Luigi e quindi riesce ad intercettare proprio vicino alla Stazione dei Carabinieri di Limbadi Giovanni Mancuso, altro esponente di spicco della cosiddetta “generazione degli 11”. La Iena prova a farlo parlare, ma lui quasi l’aggredisce e se ne va via mandandola a quel paese.