Siamo un popolo di bevitori, purtroppo a tutte le età e con metodologie e sostanze considerate molto più a rischio del passato nonostante il consumo di alcol era più alto. A confermarlo è il dato dell’ultima notte del 2018 che non si è conclusa nel migliore dei modi per tantissimi ragazzini giunti al pronto soccorso a causa degli effetti di un consumo eccessivo di alcol. Circa 50 i minorenni che hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dell’Annunziata.
Troppi brindisi da sentirsi male ma perché? Le “abbuffate” alcoliche o binge drinking, le cosiddette sbronze stanno diventando un’abitudine sempre più diffusa tra ragazzini annoiati e rabbiosi che non hanno assolutamente idea del disastro che avviene sul loro organismo. Di buona famiglia, senza particolari problemi alle spalle, se non il disagio tipico legato alla loro età, ma abituati a consumare liquori, più di vino e birra, soprattutto nei fine settimana. Bevono e fumano. Fino a farsi male.
Quanto accaduto, rappresenta una macchia nera nelle festività appena trascorse. Ma il problema è a monte: il senso critico dei ragazzi pare completamente sopito. E non è solo colpa loro. Onde evitare tragedie è necessario che ognuno, nel suo piccolo, ricordi a chi lo circonda quanto splendido sia godere dei momenti di svago in maniera vigile e viva. Quanto meraviglioso sia non rinunciare alla propria libertà e lucidità neanche per un secondo, per sentire appieno i propri giorni e le occasioni, per poterne conservare intatti i ricordi, andandone fieri ed arricchendo il proprio bagaglio, per fare della vita qualcosa di grande ed unico, piuttosto che ridurla ad un mega party di cui non saremmo capaci di ricordare nulla. Se non un misero bicchiere.
Celeste Damiani, da Cosenzainforma