A luglio 2017 la Procura Generale non fece sconti di pena e confermò la condanna in primo grado a cinque anni di reclusione per Mario Perri.
Condanna da scontare ai domiciliari che, a distanza di un anno dalla sentenza di secondo grado si ridetermina in obbligo di firma.
La difesa di Perri, rappresentata dall’avvocato Giampiero Calabrese ha presentato istanza di revoca motivandone gli aspetti tra i quali nessuna violazione delle prescrizioni inflitte e l’autorizzazione giornaliera ad uscire dalla propria abitazione per raggiungere il posto di lavoro evidenziando un regime poco restrittive nonostante il quale il Perri non ha mai contravvenuto.