Una vicenda è questa più che clamorosa, svoltasi tra i territori di Aiello Calabro ed Amantea, e che ha segnato un’infanzia infelice ad una bambina, di allora solo sei anni. I fatti risalgono dal 2004 al 2010. La bambina in questione, è ora maggiorenne e tramite i suoi dolorosi ricordi, ha sputato il rospo nel Tribunale di Paola, e lo sputerà a breve anche una testimone, la psichiatra, nella prossima udienza del 22 novembre. I soggetti coinvolti, ora alle sbarre, sono suo zio, accusato di stupro, e la madre, accusata di favoreggiamento. Stando alle notizie, la bambina, per sei anni, quindi fino all’età di 10 anni, sarebbe stata vittima di violenze sessuali da parte dello zio e la mamma della giovanissima non avrebbe impedito le violenze sulla figlia. Le avrebbe più che favorite, rimproverando, pare, la figlia di essere una bugiarda e che lei aveva bisogno dell’aiuto del fratello. Di solo dieci anni, la ragazza avrebbe dovuto assistere anche ai continui incesti tra fratello e sorella, impetuosi palpeggiamenti alla madre, sempre sotto gli occhi puri della bambina. Impaurita da una pistola mostrata dal presunto orco e dalle minacce di fare la fine di un congiunto, deceduto in circostanze anomale, la bambina taceva e subiva soltanto. Dall’inchiesta emerge anche un notevole disagio economico familiare, in aggiunta anche alla separazione della madre.
L’orrore nell’orrore, sangue violato dallo stesso sangue.