Il sogno di tutti si realizza nell’inchiesta sugli appalti pubblici calabresi, quella che coinvolge il governatore della Regione Mario Oliverio (Pd), gli alti vertici politici e dirigenziali locali e non solo:imparare una lingua in poche ore, precisamente 10 giorni. 

In uno dei capitoli minori della complessa indagine che la procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, ha aperto sui leader calabresi, mettendo sotto la lente 20 persone anche con accuse di corruzione aggravata e frode nelle pubbliche forniture per piccole e grandi opere, c’è anche questa chicca.

La vicenda riguarda l’ex assessore ai trasporti della provincia di Cosenza, nell’epoca in cui Oliverio è stato presidente della provincia, Xxxxx xxxx(che nel tempo ha ricoperto anche altri incarichi) e che aspirava a quello di direttore generale di “Calabria lavoro”, l’azienda che “affianca la Regione nelle funzioni di normazione, programmazione, indirizzo, coordinamento, vigilanza, controllo nelle materie relative alle politiche attive del lavoro con l’obiettivo di incrementare l’occupazione, la nuova imprenditorialità, favorire il reinserimento lavorativo e incrementare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”. Finalmente… il lavoro. 

A dire del nuovo governo il lavoro agli italiani non è solo uno slogan ma un’impegno determinante, come ha più volte ricordato il vicepremier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio che ha proprio la delega del ministero del Lavoro. Soprattutto per un Sud sempre più spopolato. 

La gara per diventare dirigente in Calabria viene indetta l’8 maggio del 2017. Xxxxx però è stato scartato dalla selezione perché non conosce l’inglese, titolo richiesto dal bando (la buona conoscenza della lingua inglese). On line è tutt’ora consultabile il curricula di XXXXXX, dove c’è scritto che è laureato in Scienze Politiche all’Università di Bologna e come lingue oltre all’italiano conosce il francese.

Ma mentre la commissione incaricata di esaminare le domande sta valutando i curriculum dei candidati accettati la gara riparte con le selezioni.Un compito che dovrebbe spettare al dirigente generale del dipartimento Sviluppo economico, lavoro e politiche sociali della Regione Fortunato Varone, anche lui indagato con Oliverio e XXXXXXX

Gli inquirenti scrivono che il 24 ottobre del 2017Varone riapre la gara “per l’integrazione delle domande già presentate, al fine di consentire al candidato XXXXXX XXXXXX (in istruttoria già dichiarato non ammesso dalla Commissione Tecnica di valutazione perché privo dell’attestazione di conoscenza della lingua inglese) di entrare in possesso dell’attestazione di conoscenza della lingua inglese (che gli verrà rilasciata dall’Università Telematica Pegaso – Centro Linguistico di Ateneo – solo in data 3 novembre 2017”, cinque giorni prima del nuovo termine di scadenza che la Regione ha deciso per la presentazione e l’integrazione delle domande, cioè il successivo 8 novembre. Dal 24 ottobre al 3 novembre sono passati 10 giorni.

Così XXXXXX viene scelto e diventa direttore generale di “Calabria lavoro”. Il 7 marzo 2018 la nomina è stata controfirmata dal governatore Oliverio. 

Da oggi c’è un pizzico di speranza in più per il Sud. Ma anche per chi vuole imparare l’inglese in 10 giorni. Grazie per questo record.

Sia Varone che XXXXXXX sono stati però colpiti da una misura interdittiva che, per ora, li ha allontana dai rispettivi uffici pubblici. Gli indagati (in primis Varone e Oliverio) “procuravano Xxxxxxx xxxxxxx l’ingiusto vantaggio patrimoniale determinato dalla sua nomina a Direttore Generale dell’Azienda Calabria Lavoro, con correlativo danno ingiusto per gli altri candidati, risultati idonei, ma pretermessirispetto alla nomina disposta in favore di Xxxxxxx xxxxxx”

Di affari italiani

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