di Luigi Adduci
La società degli àpoti è frutto di una intelligente trovata di Giuseppe Prezzolini, in seguito fatta propria anche da protagonisti della storia culturale del nostro Paese come Curzio Malaparte e Indro Montanelli, che hanno rifiutato di accodarsi alle narrazioni somministrate dalle élite obbedienti e hanno invece ricercato la verità.
Da più tempo in Calabria si assiste ad una noiosa e stantia litania sulla svolta che sarebbe stata operata da un demiurgo solitario, il governatore regionale: crescita in ogni settore, crollo della disoccupazione, incrementi del PIL al di sopra di ogni rosea previsione e, poi, incremento delle esportazioni che fanno della Calabria la regione con il più alto indice di crescita rispetto a tutto il resto del Paese.
Oramai il governatore ha imboccato la strada della democrazia sudamericana: pronunciamenti “solenni” davanti ad adunate oceaniche e confronto diretto con il “pueblo” ! Via la mediazione dei partiti, tutto nelle mani del governatore !
Proseguendo su questa traiettoria di democrazia sudamericana c’è da attendersi che il governatore sostituisca i saloni degli alberghi che appartengono alla vecchia politica con gli appelli dal balcone del palazzo presidenziale come ci ricorda Nicolas Maduro.
A Feroleto Antico il governatore, forse stanco delle sue stesse tediose litanie, ha preferito affidare il ruolo di glorificatore delle sue gesta al Prof. Russo, in ragione dell’autorevolezza scientifica di docente universitario.
Il Prof. Russo ha dimenticato però che i Calabresi “non se la bevono” !
Non vogliamo polemizzare, vogliamo solo indicare dei dati essenziali per la comprensione del problematica; e ci limitiamo dunque, come già in passato abbiamo più volte fatto, solo ad evidenziare la reale condizione della Calabria come venditrice di merci rispetto alle esportazioni verso il resto del mondo.
Il “poderoso sforzo” prodotto dal governatore in questi anni sul versante della internazionalizzazione dell’economia calabrese e la sua originalissima trovata della formazione dei “Consultori” (Calabresi nel Mondo), abilissimi negoziatori idonei per promuovere e lanciare il “brand Calabria”, avrebbero conseguito (sic !) il “successo” mediante la semplice partecipazione a fiere e soggiorni in quei Paesi ritenuti sbocchi commerciali per la nostra produzione.
Questi sono i poveri dati che l’assessore Prof. Russo, vicepresidente della Giunta regionale, esalta dopo l’immane sforzo del governatore !
La Calabria nel 2017 ha esportato merci per 469 milioni di Euro che rappresentano l’0,1 % del totale dell’esportazione nazionale italiana. Solo qualche dato esplicativo: la Lombardia esporta 120 miliardi e 334 milioni di Euro di merci; la Campania, 10 miliardi e 488 milioni di Euro; la Puglia, 8 miliardi e 262 milioni; e la Basilicata, 3 miliardi e 986 milioni.
E’ evidente che un modestissimo incremento di 50 milioni di € di esportazioni per la Calabria costituisce un dato di incremento percentuale che se paragonato alle altre regioni diviene risibile.
Se la Calabria cresce del 10% realizza un incremento di 47 milioni di € circa.
La Lombardia non può mai registrare questo ritmo di crescita perché la base di partenza è di ben 120 miliardi di €, e il 10 % significherebbe un incremento di 12 miliardi di €.
Il capitolo della esportazione e della internazionalizzazione della nostra economia per pudore non andrebbe addirittura richiamato (!), se non per una riflessione sulle categorie merceologiche sulle quali intervenire se chi governa avesse una politica economica.
Dopo l’immaginifica narrazione del cambio di passo impresso alla Calabria da parte dell’ultima esperienza regionale, il Governatore, stanco delle mediazioni politico-partitocratiche”, si è esibito in un vero e proprio “pronunciamento” contro il partito democratico.
Il governatore è senz’altro un generale acquartierato in alcune fortezze calabresi; ma mal sopportando il silenzio del governo in carica del PD (Zingaretti, Orlando & Amici) ha solennemente manifestato il classico “pronunciamento” con una dichiarazione di vera e propria insubordinazione: “mi ricandido, al di là di quello che può decidere il PD”; “il popolo calabrese è con me, rappresentato da tantissime liste civiche” (nella considerazione del governatore il civismo calabrese ovviamente è rappresentato dalla corte dei beneficiati… che con il passare del tempo si trasferiranno sicuramente in altri accampamenti con la prospettiva di marmitte fumanti).
Con il “pronunciamento” il governatore in questo caso ha davvero segnato una svolta !
Per quel che riguarda “il cambio di passo” nello sviluppo regionale, i Calabresi non se la bevono !
Per la dichiarazione di insubordinazione al PD, Zingaretti se la berrà ???
Per i Calabresi non si sono dubbi; per il Pd qualche dubbio è lecito pensarlo !!!