Di Francesco Maria Storino
Il Tribunale di Paola, sezione fallimentare, presieduto dal giudice Franco Caroleo, ha esteso il fallimento della Istituto Ninetta Rosano Srl alla casa ddi cura Tricarico Rosano Srl dichiarando altresì il fallimento personale anche di Carmen Rosano, Ciro Tricarico Rosano e Pasquale Tricarico Rosano.
Per la clinica si tratta del crack definitivo. Il giudice ha ordinato altresì di depositare le scritture contabili, nonché l’elenco dei creditori e fissato l’adunanza in Tribunale al 28 febbraio 2020 per procedere all’esame dello stato passivo. I creditori avranno trenta giorni per presentare le domande di insinuazione al passivo. I curatori sono Pasquale Di Martino e Giuseppe Castellano.
Ma torniamo al provvedimento. Si è trattato di un’estensione al fallimento proposta dalla curatela della Istituto Ninetta Rosano Srl. Secondo il collegio «i presupposti dell’estensione consistono nell’esistenza della società di fatto, nell’insolvenza della stessa e nella partecipazione ad essa in qualità di soci dei soggetti ai quali si chiede di estendere il suddetto».
I giudici si concentrano poi sulla sede legale e la sede operativa. La sede legale della casa di cura Tricarico Rosano era all’atto di costituzione al medesimo indirizzo dove era stata stabilita la sede legale dell’altra società, la Istituto Ninetta Rosano Srl. Entrambe le società hanno avuto inoltre la stessa sede operativa.
La gestione della clinica spiegano i giudici anche se è transitata da una società all’altra è di fatto sempre rimasta sotto il controllo della famiglia Tricarico Rosano.
Il “gioco” societario del passaggio di consegne non trae in inganno in ogni caso i giudici i quali non trovano corrispondenze di pagamenti di fitti da una parte all’altra (500mila euro all’anno).
«Le modalità adottate – sottolineano i giudici – per l’avvicendamento aziendale tra le due società a responsabilità limitata hanno generato una significativa confusione, lasciano emergere una sorta di continuità societaria (di fatto) nei rapporti verso i terzi».
Il collegio si è quindi soffermato sulle insolite anomalie dei bilanci con l’acquirente con disponibilità liquide molto limitate che si è trovato tra le mani un’impresa già avviata con incassi cospicui e ha ricevuto una significativa dotazione patrimoniale della cedente. Il rapporto contrattuale tra le due è stato risolto nel 2018 proprio quando la casa di cura Tricarico Rosano Srl aveva manifestato segni di crisi e non riusciva più capace di garantire il risanamento d’impresa.
Nell’assunto della decisione del Tribunale si rammenta come alle società di fatto, quali società irregolari, si applicano tutte quelle regole previste per le società di persona e così tutti i soci rispondono delle obbligazioni contratte.
Attualmente la gestione della clinica è stata affidata in affitto, dopo l’asta giudiziaria, per la durata di tre anni all’imprenditore Giorgio Crispino.
Nel merito ci sono state diverse attività d’indagine delegate dalla Procura della Repubblica di Paola alla guardia di Finanza.