Di Arcangelo Badolati. Fonte: Gazzetta del sud.
Tentato omicidio, lesioni, estorsione aggravati dal metodo mafioso: sono le accuse contestate dalla Dda di Catanzaro a cinque persone di Cetraro indagate dai carabinieri delle compagnie di Scalea e Paola. Contro i sospettati una inchiesta condotta dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dal pm antimafia Romano Gallo. Gli indagati sarebbero responsabili del ferimento a colpi di pistola e del pestaggio dell’addetto alla sicurezza di un locale notturno di Belvedere Marittimo (Cosenza) avvenuto nel giugno del 2021. I cinque pretendevano di consumare bevande nel locale pubblico senza pagare e al momento dell’intervento dell’addetto alla sicurezza hanno aperto il fuoco ferendo l’uomo e continuando poi a pestarlo quando era già caduto esanime per terra. A uno degli indagati viene pure contestato di aver usato violenza contro due carabinieri che in una successiva occasione lo avevano fermato per un controllo. I cinque cetraresi finiti nel mirino delle forze dell’ordine vengono indicati dai magistrati inquirenti come vicini al clan Muto di Cetraro.
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