Di Antonello Troya
È finita bene la storia che aveva interessato una dipendente della Tirrenia Hospital di Belvedere Marittimo, Alina Vlad, licenziata immediatamente dopo aver contratto il virus del Covid. Siamo nel luglio del 2020, agli inizi della pandemia. Alina Vlad viene licenziata, secondo quanto affermano i suoi legali, perché positiva al Covid. La storia si svolge alla ex casa di cura Rosano – Tricarico ora Tirrenia Hospital. La Vlad era stata assunta dall’Istituto Ninetta Rosano srl con contratto di lavoro a tempo indeterminato nel 2009. Poi il cambio di proprietà e il fitto d’azienda che finisce all’imprenditore Giorgio Crispino.
Il 6 aprile 2020, la struttura sanitaria invia alla Vlad una contestazione disciplinare perché «rientrando da alcuni giorni di malattia in cui presentava sintomatologia sospetta, visto il momento storico, in data 29/03/2020 durante il proprio turno di servizio si recava al pre-triage del Pronto Soccorso di codesta struttura, effettuava Tc Torace suggestiva per polmonite virale. Pertanto veniva effettuato Test Rapido Covid -19, che documentava la positività anticorpale indice di penetrazione nel torrente circolatorio e quindi di infezione attiva già in atto da giorni». Motivo che ha convinto il rappresentante legale pro tempore della struttura, Giorgio Crispino, a sospendere l’infermiera. Oltre alla contestazione disciplinare ed alla successiva sospensione, era arrivata anche la decisione di concludere il rapporto lavorativo. Risoluzione contrattuale impugnata dai legali della donna.
Oggi la sentenza: Ingiusto licenziamento. La struttura adesso dovrà reintegrarla e risarcirla. Lo ha stabilito il giudice del lavoro del Tribunale di Paola, Antonio Dinatolo, che ha annullato il licenziamento intimato ad Alina Vlad, difesa dall’avvocato Romolo Reboa. La Tirrenia Hospital dovrà corrispondere il pagamento di una indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione (comunque non superiore alle dodici mensilità) e inoltre dovrà provvedere al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali maggiorati di interessi nella misura legale. Il giudice ha stabilito inoltre il risarcimento delle spese legali pari a 4 mila euro.