Simone ha 13 anni. È affetto dalla sindrome di Down. Il Comune non ha i soldi per assicurargli l’assistenza alla persona. Accade anche questo nell’Italia del 2020. Nella Belvedere 2.0. Mancano i soldi per assicurare un professionista che si occupi del bambino un giorno alla settimana, il sabato, quando Simone è a scuola e manca l’insegnante di sostegno. Una sindrome gravissima quella che affligge Simone. Tanto che quando rimane solo, spesso diventa violento. Ed è ciò che preoccupa la madre, Marieta Sisca. L’appello è di quelli che lasciano il segno. Indelebile. Ti quelli che mettono i brividi, che solo chi soffre può capire. Simone è un ottimo bambino. Di quelli che mostrano un’intelligenza superiore alla media. Gioca come tutti i bambini della sua età. Ma ha bisogno dell’assistenza, sempre accanto. Ma una figura che possegga le competenze e le conoscenze adatte. Simone frequenta la seconda media: accanto a lui c’è la maestra di sostegno. Ma il sabato il ruolo rimane scoperto. La madre si è rivolta al Comune che per legge deve garantire questa figura. Ma dagli uffici è arrivato un no secco: “Non ci sono i soldi. Se ne parla il prossimo anno”. E ora che si è in dissesto la situazione non migliorerà certamente.
Antonello Troya