L’avvocato Mario Nocito è stato condannato a dieci anni e nove mesi di reclusione, dalla Corte d’Appello. Secondo le dettagliate indagini, Nocito avrebbe occupato un ruolo determinante nella candidatura Basile alle amministrative del 2010, candidato coinvolto nelle manovre della cosca. Nella sentenza d’appello in abbreviato, Nocito viene “dipinto” come un “vero e proprio ‘motore’ degli accordi corruttivi, quasi ‘onnipresente’ e ‘collante’ tra gli associati e il loro capo Valente”. Tramite cimici collocate nella scrivania e nel tavolo riunione dello studio legale dell’avvocato, poste dai Carabinieri, sotto il comando del capitano Vincenzo Falce, sono venute alla luce discussioni di appalti, vicende politiche ed altro. La Corte d’appello definisce Nocito nuovamente come “fulcro delle condotte, oltre che sicuro punto di riferimento per tutti i correi e gli associati, attraverso la struttura messa a disposizione del legale, costituita dal proprio ufficio privato (‘scrivania’ e ‘tavolo riunione’), luogo apparentemente ‘discreto’ e riservato, al cui interno tutto diventa agevole realizzare”.