Era latitante da luglio Alessandro Longo, il quarantenne di origini calabresi e residente a Carmagnola, arrestato nell’ambito dell’inchiesta Carminus condotta dalla Guardia di Finanza di Torino, che ha portato in carcere 18 affiliati al clan ndranghetista Bonavota, responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, reati fiscali e truffa. Dalle indagini è emerso che Longo lavorava in sinergia con i vertici dell’organizzazione criminale, i fratelli Salvatore e Francesco Arona, per assicurargli il pieno controllo del settore edile, del commercio di auto e della gestione delle videoslot a Carmagnola. Il 29 luglio gli inquirenti avevano emesso un provvedimento di fermo, ma Longo era fuggito. I finanzieri del Nucleo di Polizia economico finanziaria sono riusciti ad individuarlo, convinto di non essere più pedinato era tornato di nascosto a casa, pensando di poterci rimanere qualche ora al sicuro.