Di Antonello Troya

Una storia che ha dell’incredibile, dettata dalla disperazione di un padre per un figlio autistico. I fatti risalgono allo scorso giugno.

All’imputato, un uomo di Tortora, viene contestata la brutale aggressione del medico Raffaele D’Amante nei pressi della sua abitazione e dettata dal convincimento maturato, nell’aggressore, che una dose di vaccino somministrata dal dottore al proprio figlioletto, fosse stata la causa dell’insorgenza, nello stesso, di una patologia autistica. Solo il provvidenziale intervento di un condomino, ha fatto scongiurare il peggio. Il dr. Raffaele D’Amante, immediatamente soccorso dai vicini e dalla propria moglie, è stato poi trasportato presso la Clinica Tricarico dove gli venivano riscontrate varie fratture scomposte e lesioni multiple, con complessiva prognosi di 50 giorni. Oggi, presso il Tribunale Penale Monocratico di Paola, Giudice D’Arco, si e’ svolta, in prosecuzione, l’udienza del processo a carico del tortorese, che deve rispondere di lesioni aggravate ed altro, a danno del dr. Raffaele D’Amante, responsabile del punto vaccinale di Belvedere M.mo. Oltre al PM Gravina, erano presenti, l’avv. Michele Rizzo, difensore dell’imputato, anche in sostituzione dell’avv. Tiziana Vigni del Foro di Siena, nonche’ l’avv. Francesco Liserre, difensore del dr. D’Amante, gia’ costituitosi, alla scorsa udienza, parte civile e l’avv. Herman Altomari, difensore del costituito Ordine dei Medici di Cosenza. In particolare, questa mattina è stato sentito un maresciallo della Stazione dei Carabinieri di Belvedere,  ultimo testimone della parte civile, nonché i primi testi della difesa. Il processo, quindi, e’ stato aggiornato al prossimo mese di gennaio per l’esame degli altri testi della difesa dell’imputato.

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