Tredici anni di reclusione: è la pena inflitta dal Tribunale di Crotone in primo grado al maresciallo (sospeso) dei carabinieri forestali di Cosenza, Carmine Greco, riconosciuto responsabile di concorso esterno in associazione mafiosa. Il sottufficiale, comandante della stazione di Cava di Melis, avrebbe favorito l’impresa boschiva Spadafora di San Giovanni in Fiore, ritenuta legata alle potenti cosche di ndrangheta di Cirò Marina, sgominate dalla Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, con la maxi chiesta “Stige” che ha già portato in primo grado a più di 80 condanne. La pubblica accusa in dibattimento è stata rappresentata dal pm antimafia Paolo Sirleo. Greco è stato difeso dagli avvocati Franco Sammarco e Antonio Quintieri. Il Tribunale era presieduto da Marco Bilotta. Fonte: Gazzetta del Sud