Inglese di nascita, probabilmente di Bristol, ma ancora senza un volto certo, Banksy oggigiorno è il writer inglese più famoso che ha fatto della sua street art un fenomeno mondiale di ironia e denuncia.
Nonostante i vari tentativi di dare un volto all’artista inglese, fra nomi come Robert Del Naja e Robin Gunningham, la sua identità rimane sconosciuta al contrario delle sue opere che vengono apprezzate ovunque e riconosciute come una forma d’arte persino superiore all’arte pittorica “classica” e più vicina al gusto del pubblico.
Non è un caso che in un sondaggio britannico messo in atto a fini commerciali dalla Samsung, l’opera di Banksy “Balloon Girl”, con esattezza quella ancora ben visibile nel quartiere di Shoreditch, sia stata eletta come l’opera d’arte britannica più apprezzata a discapito di artisti come Turner, Gormley e Constable.
I graffiti di Banksy che animano i muri di tutto il mondo, da Napoli a Los Angeles, da New York a Bristol passando dalla Cisgiordania, sono fra i più apprezzati e conosciuti grazie a quella loro semplicità con cui il writer racconta della condizione più miserabile dell’uomo, dei risvolti più crudeli della guerra e di una società sempre più massificata dove ciò che resta di umano è ancor visibile solo nei bambini.
Nonostante la tecnica dello stencil, ampiamente utilizzata da Banksy per questioni di tempo nella realizzazione delle sue opere, sia fortemente criticata così come sia ancor aspro il dibattito sul ritenere i graffiti una forma d’arte pittorica o meno, opere come “Balloon Girl” o “Kissing Coppers” godono di una fama tale da esser ritenute vere e propri capolavori, replicati ovunque e persino venduti ad aste con prezzi da capogiro.
Sulla scia di questi eventi, sul writer inglese vengono organizzate conferenze e mostre come quella al Palazzo Cipolla di Roma intitolata “Guerra, Capitalismo & Libertà” dove opere di Banksy provenienti da collezioni private internazionali furono esposte fino al 4 Settembre 2016. Una mostra che fece registrare fin dalla prima settimana il record di visite tanto che l’esposizione venne resa visibile tutti i giorni da Lunedì a Domenica, dalle 10:00 alle 21:00 con la speranza di una futura replica.
Mostre sicuramente da visitare, che ritienate Banksy un artista o meno, le sue opere restano comunque uno specchio di quella parte di società capitalista in cui è difficile vedersi e prenderne coscienza ed è a causa di ciò, forse, che in questo nuovo mondo che massifica sé stesso, Banksy sia un fenomeno ammirato ed imitato tantissimo riuscendo a comunicare lì dove la popolazione tace.