Carmine Alfano, un uomo di 40 anni con una condanna all’ergastolo, è stato arrestato dai carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano nella località di Cariati, in Calabria.

L’arresto è avvenuto in un contesto inaspettato, in quanto Alfano aveva scelto di trascorrere le sue vacanze lungo la fascia ionica del Cosentino, ignorando le conseguenze della sua condizione di latitante.

Le indagini condotte dai carabinieri hanno rivelato che Alfano era ricercato per essere stato il mandante dell’agguato a Armando Faucitano, un episodio di violenza avvenuto nel 2015. Questo crimine aveva sollevato all’epoca molte preoccupazioni sulla presenza e sull’influenza della camorra campana anche al di fuori dei suoi confini tradizionali, in particolare in Calabria, dove l’organizzazione criminale ha mantenuto legami operativi per diversi anni.

La scelta di Alfano di “darsi alla latitanza” in una regione così significativa per il crimine organizzato ha suscitato l’interesse delle forze dell’ordine, che hanno intensificato i controlli nella zona. I carabinieri, seguendo le tracce del latitante, sono riusciti a rintracciarlo e a arrestarlo nella località turistica di Cariati, un fatto che mette in luce non solo l’esistenza di reti di protezione per i latitanti, ma anche quanto siano vulnerabili a situazioni di routine come un viaggio in vacanza.L’arresto di Carmine Alfano rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nel Sud Italia e dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza. Con questo arresto, i carabinieri hanno anche aperto nuove piste investigative che potrebbero rivelare ulteriori collegamenti tra la camorra campana e le operazioni criminali in Calabria. Questo potrebbe portare a ulteriori sviluppi nelle indagini e, si spera, a un incremento del numero di arresti di soggetti affiliati a organizzazioni criminali che operano nella regione