di Alessandro Pagliaro

A proposito del “salto della quaglia” di alcuni consiglieri di destra oggi all’opposizione a sostegno del sindaco Politano denunciato da Rete dei beni comuni, confermo quanto sostenuto nel mio intervento al recente congresso del movimento guidato da Andrea Signorelli. Un’alleanza tra le minoranze non è un programma politico.

Non c’è visione identitaria. Ognuno risponde della propria collocazione. Evidentemente a destra il richiamo della foresta si fa sentire forte.

Andrà in soccorso di Politano chi strumentalmente ha utilizzato il proprio rancore. D’altronde la ricomposizione della destra conviene a chi gestisce fuori dai confini di Paola le ragioni del proprio schieramento.

A Rbc va dato il merito di aver condotto una seria opposizione a questa amministrazione. Ma tutto ciò non basta. C’è bisogno di una contrapposizione politica e di sinistra.

Il civismo non è autosufficiente. Per questo, c’è la necessità di rinvigorire la sinistra.

A iniziare dal PD, il cui gruppo dirigente si è reso responsabile dell’insana alleanza elettorale con Fratelli d’ Italia. Bisogna dare un nuovo assetto al partito coerente con la linea nazionale di Elly Schlein.

Allo stesso tempo favorire, se vi sono le condizioni, anche la nascita di un circolo di Alleanza verdi ed sinistra, l’attività politica dei Cinquestelle e di quanti a sinistra hanno a cuore l’alternanza.

Le condizioni sono favorevoli. Vi è un fiorire di nuove iniziative, penso al neonato circolo socialista intitolato a Antonio Eboli, all’Anpi, all’azione sindacale della CGIL e di gruppi giovanili attivi sul territorio.

Il terreno di incontro potrebbe essere quello della contrarietà all’Autonomia differenziata e alla proposta di legge sul premierato. Non si parte da zero. Rbc in questi anni ha giocato un ruolo importante.

Ora però bisogna allargare a sinistra l’opposizione politica per prospettare in futuro una vera alternativa di governo cittadino, nel segno della modernità, del ricambio e della rigenerazione.