COMUNICATO STAMPA DOTT.SSA EMIRA CIODARO
L’opinione pubblica ha il diritto di sapere che chi governa oggi la nostra Città non è guidato da senso di responsabilità.
I fatti, del resto, difficilmente potranno esseri rimossi. Il Consiglio Comunale ha approvato, a maggioranza, nel mese di maggio un Piano di Riequilibrio Finanziario, il quale è ancora in attesa della decisione finale della Corte dei Conti. Quest’ultima non ha emesso alcuna sentenza, ha semplicemente richiesto l’invio di determinati atti e provvedimenti, dovendo rivedere la sostenibilità dello stesso, visto il successivo pronunciamento della Corte Costituzionale.
La maggioranza, irresponsabilmente, a mezzo stampa, si è premurata di definire il suo Piano, testualmente, “un clamoroso fallimento” evitando di esplicitare alla cittadinanza le ragioni per le quali il Piano si fosse rilevato tale. Piuttosto che preoccuparsi di evadere le richieste dei giudici contabili, ha preferito, vilmente, gettare le mani avanti, nel mediocre tentativo di dare alla crisi un volto alternativo rispetto a quello di questo Sindaco e di questa maggioranza. Senonché, unitariamente, i Consiglieri Comunali di minoranza, otto su sedici, hanno deciso di chiedere al Presidente del Consiglio la convocazione urgente del civico consesso, proprio al fine di esaminare e discutere di questa gravissima questione, considerato che un eventuale bocciatura del Piano da parte della Corte, vista la natura della massa passiva, comporterebbe il ricorso all’unica opzione alternativa prevista dal legislatore, la dichiarazione di dissesto.
Ad oggi, il Presidente del Consiglio non ha inteso dare alcuna risposta alla nostra legittima richiesta. Il Sindaco dovrebbe chiarire pubblicamente la ragione che impedisce la convocazione del Consiglio Comunale su una materia così delicata per il futuro di questa Città. Poiché, sia chiaro, la grave condizione finanziaria è stata causata proprio dalla inadeguatezza di questa maggioranza, incapace di assumere, nei due precedenti esercizi, i provvedimenti necessari ad evitare il baratro nel quale Paola sta per essere ricacciata.
Un Sindaco che sa di non poter più contare su una maggioranza politicamente coesa e numericamente certa, avrebbe dovuto preoccuparsi di garantire il rispetto della volontà dei Consiglieri di minoranza, del Regolamento e della Legge. Peraltro, tale comportamento omissivo, contrasta con i successivi appelli, venuti dallo stesso Sindaco e da taluni Consiglieri Comunali di maggioranza, incomprensibilmente rivolti ai Consiglieri di opposizione, mediante i quali si richiama ad “un generico senso di responsabilità”.
A tal proposito, vorrei esprimere alcune considerazioni di natura squisitamente politica. Sin dall’inizio di questa consiliatura, tutti i Consiglieri Comunali di minoranza hanno sempre tenuto un comportamento rispettoso dei ruoli, sempre propositivo, giammai ostruzionistico. In tutte le sedute di Consiglio Comunale, nonostante la deludente e parziale gestione dello stesso, ci siamo sempre doverosamente adoperati, in termini costruttivi, con proposte che, qualora recepite per tempo, avrebbero cambiato le sorti della Consiliatura e dello stesso Ente e non solo in materia finanziaria. Non ci siamo mai sottratti al dovere di indicare una prospettiva e di lavorare nell’interesse della Città. Giace, inoltre, nei cassetti della Presidenza del Consiglio Comunale una interrogazione, a firma della sottoscritta, relativamente ad alcune questioni attinenti al Porto San Francesco di Paola, mediante la quale vengono posti dei quesiti ed il Sindaco, piuttosto che rispettosamente e doverosamente rispondere, rimane inadempiente. Un Sindaco che invoca senso di responsabilità, avrebbe dovuto garantire per primo senso di responsabilità e rispondere tempestivamente alle legittime richieste dei Consiglieri Comunali di minoranza.
Ma di quale trasparenza e di quale cambiamento parla questo Sindaco? Le procedure attinenti alla realizzazione del Porto, così come di qualunque altra opera pubblica, sono disciplinate e cadenzate dalla legge. Il rispetto delle procedure e dei tempi avrebbe dovuto essere garantito dai nostri Responsabili di Settore, non certo da consulenti esterni, i quali, infatti, non hanno garantito nulla di apprezzabile. Basterebbe pensare al fatto che alla manifestazione d’interesse, ampiamente pubblicizzata, ha aderito una sola impresa. A me questo non sembra un grande risultato. Vista la natura delle consulenze, avevamo sperato in una larga partecipazione alla manifestazione d’interesse e, di conseguenza, in una sana competizione tra varie imprese del settore. Sempre in tema di trasparenza nelle procedure e nei metodi, vorrei rappresentare al Sindaco che il Consiglio Comunale ha autorizzato la costituzione di una Commissione Consiliare proprio sul Porto, la quale non è mai stata realmente attivata e convocata. In merito alla riunione svoltasi a Roma con il Comitato interministeriale o CIPESS, vorrei chiarire che, a distanza di tre anni dalla concessione del finanziamento, far capire lo stato dell’arte dell’opera pubblica rappresentava il minimo sindacale.
Altro che vittoria! In verità sono convinta che se avessimo affidato un incarico ad un Geometra, regolarmente iscritto all’Albo, al primo incarico e privo di esperienza nel settore, avremmo ottenuto risultati molto più interessanti in termini di partecipazione ed opportunità, a costi di gran lunga inferiori e in tempi molto più brevi. Il Porto rappresenta indiscutibilmente un’opera importante per la nostra Città, tuttavia, ad oggi, abbiamo avuto modo di osservare una gestione niente affatto trasparente, caratterizzata da ritardi inaccettabili e da consulenze a peso d’oro. Abbiamo svenduto il nostro territorio a RFI in cambio di cosa? Praticamente di nulla. A ben guardare, da questa operazione RFI ha tutto da guadagnare e nulla concede, infatti, andrebbe a smaltire senza spendere un solo euro. L’opera pubblica Porto, pensata per riqualificare la Città in termini di maggiori servizi ed opportunità, oggi appare dissacrata da ritardi, errori, consulenze rispondenti a logiche clientelari e povera di risultati. Si discute di una possibile variante urbanistica in merito al Porto, il Consiglio non è mai stato coinvolto in questo senso, vedremo e valuteremo, ma non ci lasceremo coinvolgere né resteremo in silenzio rispetto a questo tema, lo affronteremo con trasparenza e la giusta durezza, non ci lasceremo coinvolgere in affari e vicende poco cristalline. Lei Sindaco invoca senso di responsabilità? Adempia alla sua funzione con scrupolo e rispetto verso il Consiglio Comunale, nella sua interezza, sempre e non solo quando potrebbe tornare utile. Chiarisca la ragione per la quale non ha ancora proceduto alla nomina dell’ennesimo Assessore alle Finanze.
Riferisca minuziosamente, al Consiglio ed alla Città, circa lo stato delle interlocuzioni con la Corte dei Conti. Chieda al Presidente del Consiglio di evadere le richieste che giacciono nel suo Ufficio. Un Sindaco che invoca senso di responsabilità, dovrebbe garantire per primo senso di responsabilità, di conseguenza, domando: pensa di poter contare su una solida maggioranza politica e numerica? Proceda, risani con essa i ritardi e gli errori clamorosi causati da una deludente azione amministrativa. Dopo settimane caratterizzate da accuse e veleni, dentro e fuori le mura della sede municipale, in contraddizione con quanto successivamente sostenuto sulla stampa, viene pubblicata una Deliberazione che dovrebbe completare il Piano Finanziario, precedentemente approvato a maggioranza, con lo scopo di sostituire con nuove entrate le risorse del Fondo di Rotazione. A mio avviso, questa Deliberazione, la N.133 del 16.10.2024, non affronta il vero nodo, rappresentato dalle prescrizioni della stessa Corte. Infatti, vengono elencate risorse le quali non conferiscono alcuna certezza, ma che aggiungono confusione e dubbi in merito alla capacità dell’Ente di risanare le sue finanze. Ancora una volta, irresponsabilmente, si fa ricorso a risorse che appaiono caratterizzate da indeterminatezza e genericità. Tranne che per il recupero dell’IVA, ancorché da valutare dal punto di vista quantitativo, per tutto il resto siamo nel campo delle aspettative, non delle certezze. Vengono ipotizzate riduzioni di spesa e maggiori entrate, le quali, in assenza di Piani operativi ed esplicativi, rimangono campate per aria. Facciamo un esempio, si vorrebbe ridurre la spesa per il personale, domando, come, dove, quando, finora è accaduto il contrario. Riappare la riduzione dei fitti passivi, ma della nuova sede del Centro per l’impiego non abbiamo alcuna certezza, eppure il finanziamento destinato all’acquisto dell’immobile giace nelle casse dell’Ente da anni. Dal solito taglio dei boschi si prevede un’entrata, da ottenere nei prossimi dieci anni, per un milione e cento mila euro, ne siamo certi? Sulla base di quali stime? L’unica entrata certa, invocata dalla stessa Corte dei Conti, l’avremmo potuta ottenere dal taglio degli stipendi degli amministratori, ma questa è l’unica riduzione di spesa non prevista. Si fa riferimento ad una generica riduzione di spesa corrente e ad un altrettanto generico aumento delle entrate, da realizzare nei prossimi mesi, in altri termini, dovremmo realizzare domani quello che in circa tre anni, quest’amministrazione, non ha voluto fare. Ovviamente l’auspicio è che si realizzi quanto previsto e che la Corte accolga favorevolmente le modifiche apportate. Mancano, allo stato, come sempre, i Piani attuativi ed esplicativi, che dovrebbero predisporre nel giro di qualche girono i vari Responsabili di Settore. Valuteremo ogni atto minuziosamente. Il giudizio, tuttavia, rispetto a questa Deliberazione non può che essere negativo, le ipotesi di entrata non conferiscono certezze e non rappresentano una garanzia di buona amministrazione. La esternalizzazione del servizio di riscossione, in un momento così difficile per le famiglie, non è la soluzione ideale, i cittadini verranno inseguiti da agenti delle riscossioni, personalmente avrei preferito utilizzare personale interno all’Ente e favorire il dialogo con la Città, i cittadini hanno necessità di guardare negli occhi i propri amministratori. Così come appare inaccettabile il ricorso al cd Brokeraggio energetico, si torna indietro, piuttosto che andare avanti. Ma quale trasparenza e quale cambiamento? In questi mesi, il Sindaco ed i suoi inutili emissari, hanno cercato di dividere piuttosto che coinvolgere. Ma il vile tentativo di creare confusione e divisione è stato respinto, tutti i Consiglieri hanno correttamente fatto valere le loro buone ragioni e le loro idealità. Un Sindaco, forte del proprio ruolo, avrebbe saputo rivolgere, in tempo utile, un appello ai Gruppi, non certo ai singoli Consiglieri. Correttezza e rispetto avrebbero dovuto guidare un Sindaco all’altezza. Questi sarebbero i metodi della c.d. nuova era! I “fallimenti clamorosi” in democrazia possono essere risanati solo dagli elettori, non certo con giochi di Palazzo.
f.to Dott.ssa Emira CIODARO
Paola, 20.10.2024