Da quattro mesi il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, è sottoposto a sorveglianza operativa da parte della forze dell’ordine dopo che qualcuno ha attentato alla sua vita.
La notizia è esplosa in una assolata domenica mattina, deflagrando in un momento di aspre polemiche e tensioni che mettono a rischio la tenuta sociale, lasciando perplessa e attonita, ma anche preoccupata l’intera comunità, con echi anche nel resto del territorio.
La vigilanza operativa è stata disposta dal questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, a seguito di un gravissimo atto nei confronti del primo cittadino che per modalità ed esecuzione lancia una inquietante luce sinistra sull’episodio che va ben al di là della semplice intimidazione.
A quanto si è appreso, in realtà sono stati due gli episodi che hanno fatto drizzare le antenne alla forze dell’ordine.
Per come si apprende pare che poco tempo dopo la conclusione delle elezioni che hanno confermato Stasi alla guida della terza città della Calabria, al primo cittadino siano state sabotate le ruote dell’auto di sua proprietà che usa abitualmente per spostarsi in città.
Un’azione già di per sé grave, ma che ha preceduto l’episodio più inquietante che ha poi fatto scattare la vigilanza.
Poco tempo dopo il primo atto intimidatorio, infatti, mani ignote si sono spinte oltre. Dopo le gomme sono stati manomessi i freni dell’auto del sindaco. Un gesto che non è solo dimostrativo o intimidatorio.
Sembra una storia uscita da una sceneggiatura di un film, invece è quanto accaduto per le vie della città con il sindaco che è riuscito a salvarsi e a non provocare incidenti, scalando le marce e mettendosi in salvo.