Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del consigliere comunale Marco Minervino, da oggi membro della minoranza consiliare del comune di Paola. Minervino, nel corso di una lunga disamina ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto ad abbandonare la nuova era.

“Ho appena comunicato con Pec. al Protocollo del comune di Paola (CS) il mio abbandono dalla maggioranza che governa il comune. Dopo il percorso all’interno della maggioranza consiliare, in cui ho cercato di compiere i miei passi all’insegna di valori quali la coerenza, l’abnegazione, il senso di responsabilità ed il rispetto verso il Sindaco Politano ed i colleghi di maggioranza, mi vedo costretto a lasciare la mia posizione per ragioni di profonda divergenza di visione politica e per l’insufficiente condivisione su temi che ho sempre considerato cruciali per il futuro sviluppo della nostra città.

Ho sempre creduto fermamente nella necessità di promuovere un approccio collegiale nelle scelte amministrative, con un forte incentivo alla condivisione e alla partecipazione attiva nelle decisioni più rilevanti. Ritengo che la mancanza di un vero e proprio dialogo su temi di grande importanza abbia reso politicamente inagibile la mia permanenza all’interno di questa maggioranza.

Nel corso della mia attività, ho sostenuto l’importanza di una gestione amministrativa rigorosa e responsabile, specialmente in considerazione della grave situazione economica che l’ente sta attraversando. Ho sempre enfatizzato la necessità di adottare decisioni chiare e giustificate, per garantire una gestione sostenibile delle risorse pubbliche. Tuttavia, ho riscontrato da parte della maggioranza un’altra visione rispetto a queste mie posizioni, pur non comprendendone il motivo,
la quale ha preferito orientarsi verso scelte che, a mio avviso, non tengono sufficientemente conto delle esigenze, delle sfide che attendono in futuro la nostra comunità, come l’ambiente, il welfare sociale ed il rigore finanziario in primis.

Un punto di divergenza significativa riguarda la difesa dell’ambiente e del territorio. Ho sempre promosso l’importanza di adottare politiche sostenibili per prevenire fenomeni come il dissesto idrogeologico e per contrastare l’urbanizzazione incontrollata, ma queste preoccupazioni non sono state sufficientemente condivise e nemmeno affrontate con l’attenzione che meritano.

Recentemente, è diventato piuttosto evidente che la mia visione risulti difforme rispetto a quella dell’amministrazione comunale, come dimostrato dalle ultime comunicazioni ufficiali alla città.
La nota apparsa oggi sulla stampa -dal quale dissento- e il silenzio del Sindaco, segnano una presa di distanza netta da quella buona amministrazione che ha contraddistinto l’azione politica dell’ultimo anno. Il piano di riequilibrio un fallimento? Tutt’altro. Era e resta l’unica possibilità per la città di salvarsi dal terzo dissesto. Questa è stata ed è la mia visione sul tema che difendo fino in fondo. Dichiarazioni inopportune considerato che il tutto è in istruttoria presso la Corte dei Conti. L’assessore Filella ha condiviso la scelta già presa dalla maggioranza consiliare e condiviso altresì ogni atto in maniera trasparente, con i pareri positivi degli uffici e dei revisori, nell’intraprendere questa strada si sapeva che con la coperta corta i tagli dovevano essere tanti e il rigore amministrativo il faro della politica dei prossimi anni.
Sono evidenti le contraddizioni dettate più da qualche disinformato che da addetti ai lavori poichè, come è noto, il riequilibrio è l’unica strada per evitare il dissesto. Ed infatti, la stessa Corte dei Conti lascia al Comune di Paola una possibilità di risanamento ma, ahimé, invece che lavorare con serietà e sobrietà, spesso ci si affida ad argomentazioni che ragione e rigore non dovrebbero imporre.
La nota dell’amministrazione ha sottolineato una serie di posizioni e priorità che non riflettono le mie preoccupazioni e proposte per una gestione più partecipativa, né l’attenzione necessaria alla tutela del territorio e alla sostenibilità ambientale. Questa difformità di vedute, unitamente ad una riflessione che ho condiviso con i sostenitori del mio gruppo politico, mi ha ulteriormente convinto che non vi sia più spazio per il mio contributo all’interno della maggioranza.

Ci tengo a precisare che le mie divergenze non riguardano giudizi morali o personali nei confronti di nessuno, ma esclusivamente un metodo non condiviso nella visione e nelle scelte politiche. La mia critica è rivolta alla mancanza di collegialità nelle decisioni, non alle persone che fanno parte della maggioranza cosi’ come degli Uffici, perche per mè questi sono i perimetri piu’ corretti della politica con la P maiuscola.

Credo fermamente che l’azione politica debba essere orientata al bene comune e basata su valori di trasparenza, partecipazione e rispetto del territorio. Purtroppo, la maggioranza ha dimostrato di avere una visione differente.

In conclusione, la mia decisione di uscire dalla maggioranza è dettata dalla necessità di mantenere fede ai miei ideali di una politica trasparente e partecipativa, che si concentri su questioni concrete e di reale importanza per la comunità. Continuerò a impegnarmi per promuovere una gestione amministrativa responsabile e orientata al bene comune, anche se ciò significa proseguire il mio percorso al di fuori della maggioranza consiliare”.