PAOLA- Nessun consiglio comunale aperto, ma la richiesta di un tavolo tecnico al prefetto di Cosenza. È un Giovanni Politano a 360 gradi sull’emergenza idrica che sta attanagliando la città di Paola. Il sindaco rompe finalmente il silenzio: “Sembra inverosimile ma stiamo lavorando”, ed annuncia azioni forti. Vi è da dire che al Prefetto di Cosenza, prima di lui, si era rivolta la minoranza del comune di Paola, ma si sa, meglio tardi che mai. Questa la sua comunicazione: “Dopo l’ennesima rottura, nel comune di Fiumefreddo Bruzio, che ha interessato la conduttura di adduzione di proprietà del soggetto gestore Sorical e relativa sospensione del servizio idrico, con nota Prot.N.12966 del 26/07/2024 ho informato il neo Prefetto di Cosenza Dott.ssa Rosa Maria Padovano delle criticità derivanti dalla carenza idrica che sta interessando anche la nostra città causata soprattutto dalle continue rotture sulla suddetta rete. Simultaneamente con Ordinanza Sindacale N.41 del 26/07/2024 è stato attivato il Centro Operativo Comunale sullo “Stato emergenza idrica Comune di Paola” questo ci consentirà anche di dialogare a stretto contatto con la Protezione Civile Regionale. Ho chiesto a sua Eccellenza il Prefetto di convocare immediatamente un tavolo tecnico alla presenza del soggetto GESTORE DEL SERVIZIO IDRICO SORICAL, alla presenza di rappresentanti della Protezione Civile, alla presenza degli Enti sovracomunali Regione e Provincia e alla presenza delle Amministrazioni Comunali limitrofe che contemporaneamente vivono simili criticità. Credo fortemente che sia arrivato il momento di affrontare il problema in maniera diversa e collegiale, in maniera complessiva e non come fatto finora in maniera esclusivamente emergenziale. La nostra Amministrazione Comunale, anche se in questi giorni sembra inverosimile, sta provando a muoversi proprio in questo modo. Ci saranno altri momenti per informare e lo faremo nelle sedi opportune.
Credo però che questo è il momento della responsabilità, da parte di tutti provando a sentirci davvero un’unica famiglia con la consapevolezza che lo spreco di uno ricade sulla mancanza per l’altro. Dovremmo pensare non tanto ad “annaffiare il nostro orticello” ma pensare ad adottare ogni singolo
provvedimento finalizzato a sprecare il meno possibile a beneficio della comunità.
Per questo non mi arrabbio quando qualcuno mi denuncia per interruzione di pubblico servizio.
Ne quando qualcuno, fidatevi, posta commenti negativi.
Mi arrabbio quando un malato mi telefona perché ha necessità di farsi una doccia, dopo un ciclo di chemioterapia e non riesce perché manca l’acqua.
Mi arrabbio quando bambini ed anziani risentono ancora di più del problema.
Mi arrabbio quando un padre dì famiglia torna a casa dopo una giornata di lavoro e non può abbracciare i figli in quanto sudato e manca l’acqua per una doccia.
Mi arrabbio quando si dice che il Sindaco ha ll’acqua a casa e decide arbitrariamente dove e a chi erogarla.
A proposito abito in via San Basilio e usufruisco anche del servizio di una comune cisterna che mi aiuta in qualche modo a mitigare gli interminabili turni di erogazione in una delle zone più in sofferenza di Paola.
Mi arrabbio quando si denunciano disservizi per manomissioni al sistema e qualcuno ne dubita.
Mi arrabbio quando al serbatoio Madonna delle Grazie c’è un continuo e spropositato consumo di acqua di giorno e di notte, d’estate e d’inverno e nessuno mai se ne è accorto finora.
Mi arrabbio quando si dimentica che il prblema idrico è sempre stato e non è solo da due anni a questa parte.
Mi arrabbio e sono deluso perché mentre proviamo a dare risposte a tutto questo qualcuno invece strumentalizza su tutto e tutti
“.


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