Si è concluso con l’assoluzione dell’ex sindaco del comune di San Nicola Arcella, BarbaraMele, difesa dagli avvocati Vincenzo Adamo e Giorgio Cozzolino, anche il Giudizio davantila Corte d’Appello di Catanzaro (Pres. Bravin), relativo alla vicenda per la quale vennesottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di firma nel luglio del 2021 nell’ambitodell’operazione c.d. Archimede, condotta dalla Procura della Repubblica di Paola.Quest’ultima aveva impugnato l’assoluzione della Mele in sede di giudizio abbreviato,chiedendo la condanna per tutte le condotte contestate, richiesta ribadita in sede didiscussione dell’appello dal PG.Di diverso avviso la Corte d’Appello di Catanzaro che ha ribadito l’assoluzione per nonaver commesso il fatto relativamente all’ipotesi di reato di turbata libertà del procedimentodi scelta del contraente, disponendo, altresì, l’assoluzione per tenuità del fattorelativamente all’ipotesi di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.Gli avvocati Vincenzo Adamo e Giorgio Cozzolino, all’esito dell’udienza di appello, hannoespresso soddisfazione verso il Giudizio espresso dalla Corte d’Appello di Catanzaro, unGiudizio che ribadisce come le condotte contestate all’allora sindaco del comune di SanNicola Arcella fossero indirizzate esclusivamente alla difesa dell’interesse collettivo. Fin qui gli avvocati Adamo e Cozzolino. Questa vicenda ebbe conseguenze sul futuro politico dell’ex sindaco perché a seguito dell’indagine Barbara Mele decise di non ricandidarsi comunicando, il 2 settembre del 2021, ai propri cittadini tale decisione in una lettera dai toni drammatici. “Lascio perché mi voglio dedicare interamente ad affermare la mia totale innocenza ed estraneità ai fatti che mi vengono contestati dalla magistratura verso cui ho grande rispetto. Sono certa di poter dimostrare che ogni atto che ho prodotto nella mia lunga ed estenuante esperienza amministrativa è stato incentrato solo ed esclusivamente per rendere un servizio alla comunità rispettando sempre la legge, la trasparenza, la legalità. Il tentativo di strumentalizzare una vicenda giudiziaria che presenta già dalle prime battute non certo la gravità che forse qualcuno si aspettava, è stato avvertito da me come un atto di inciviltà da parte di avversari politici a cui auguro di non vivere l’esperienza da me vissuta in queste ultime settimane. Attenderò con serenità e rispetto le decisioni della magistratura consapevole che non mi sono mai servita della mia comunità ma, al contrario, ho servito la mia comunità con disciplina e onore. Non mi ricandido perché voglio rendere un ulteriore ed estremo atto d’amore verso la mia comunità che per ben due volte, a furor di popolo, mi ha dato l’onore di amministrarla. È un atto d’amore perché non voglio che #sna diventi teatro di strumentalizzazione ma continui ad essere la località più conosciuta e più rinomata in tutta la Calabria”. A distanza di qualche anno, prima il Tribunale di Paola, poi la Corte d’Appello di Catanzaro, hanno restituito serenità e giustizia ad un amministratore pubblico che, alla luce delle sentenze di assoluzione, potrà ripensare il suo futuro politico.